Maifestazione del sindacato a Perugia | Da Ciavaglia messaggi alla Regione, a Romizi e agli altri sindaci
L’operaio, l’attrice teatrale, la cassiera di supermercato, la pensionata, lo studente con il lavoratore dell’igiene ambientale, l’operatrice dei servizi e l’edile. Lavoratrici e lavoratori di tutte le parti della provincia: sono i “100 volti dal territorio”, il titolo che la Cgil di Perugia ha scelto per la manifestazione che si è svolta in piazza IV Novembre a Perugia per mandare un messaggio, forte e chiaro, alle istituzioni e alla politica locale.
Ciavaglia e la crisi sanitaria, economica e sociale
“Così non ci siamo”, ha detto dal palco il segretario generale della Camera del Lavoro, Filippo Ciavaglia. “Non si è capito che questa, ora e subito, – ha proseguito – è l’unica occasione che abbiamo” e che per uscire da questa enorme crisi, sanitaria, economica e sociale, “bisogna cambiare il modello con cui ci siamo entrati, combattendo disuguaglianze, povertà crescente, rafforzando sanità e welfare, fermando lo spopolamento”.
Critiche alla Regione: va per la sua strada
La Cgil, forte della sua grande rappresentatività sul territorio, chiede allora di essere protagonista di questo cambiamento: “Mentre a livello nazionale ed europeo i corpi sociali sono coinvolti direttamente nelle scelte che decideranno il nostro futuro – ha detto ancora Ciavaglia – a livello locale siamo al massimo alle comunicazioni del giorno dopo, con la Regione che continua ad andare per la sua strada, nonostante i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti”.
Il messaggio a Romizi
E poi ci sono i sindaci, la cui voce, secondo la Cgil, è completamente assente in questo momento. “Visto che siamo qui sotto palazzo dei Priori – ha detto ancora Ciavaglia – mi rivolgo al sindaco della città capoluogo, Andrea Romizi. Se ci sei batti un colpo sindaco, ma fallo subito, perché non c’è tempo da perdere e Perugia, come tutta la provincia, ha bisogno di un cambio di passo radicale”.
Lavoratori e pandemia
Le tante testimonianze che si sono susseguite sul palco hanno raccontato un mondo del lavoro che in questo anno di pandemia ha davvero tenuto in piedi il Paese, ma ha perso reddito, diritti, in certi casi anche salute e sicurezza. “Noi crediamo che solo ripartendo da questi volti, da questo pezzo fondamentale di società, si possa davvero costruire un futuro più giusto – ha concluso Ciavaglia – Per questo oggi la Cgil è tornata in piazza, in sicurezza e con responsabilità, e continuerà a starci per dare voce e forza alle persone che rappresenta”.
Durante la manifestazione una delegazione della Camera del Lavoro è stata ricevuta in Prefettura, dove a ha consegnato un documento che sintetizza preoccupazioni, analisi e proposte del sindacato.