Cessione Grifo, la melina di Santopadre e i tifosi esasperati

Cessione Grifo, la melina di Santopadre e i tifosi esasperati

Massimo Sbardella

Cessione Grifo, la melina di Santopadre e i tifosi esasperati

Sab, 08/06/2024 - 18:47

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Per l'omologa del tribunale occorre attendere fine giugno, intanto anche il Centro di Coordinamento Perugia Clubs prende posizione con una nota dura

Chiari messaggi lasciati ai cancelli del Curi. Cori sotto casa, con il corteo che proseguirà domenica, giorno del compleanno del Grifo. E poi appelli alle società affiliate. E ora anche la nota diramata dal Centro di Coordinamento Perugia Clubs, chiara già dal titolo: “Santopadre via da Perugia, nessuno ti vuole più”. Addirittura la politica (l’amministrazione di centrodestra dopo l’amara retrocessione dello scorso anno e nei giorni scorsi la candidata del centrosinistra) ha preso posizione, in diversi momenti, contro il presidente del Perugia Calcio.

Che però continua a prendere tempo. Anche di fronte alla cordata che con difficoltà è riuscita a mettere insieme Claudio Sciurpa per acquistare la squadra.

Ma prima bisognava attendere l’esito dei playoff. Poi l’accordo con l’Agenzia delle Entrate per la riduzione del debito accumulato in periodo Covid. Ora l’omologa del Tribunale, attesa per fine giugno.

Certo, sul piano formale si tratta di una “ratifica” importante per mettere nero su bianco prezzi e modalità per un eventuale passaggio di mano. Ma con gli attuali presupposti le condizioni per iniziare a trattare seriamente un passaggio di mano già ci sono. Sempre che ci sia effettivamente la volontà di trattare.

Santopadre, dopo aver annunciato il prolungamento del contratto a Formisano (nonostante i maldipancia dei tifosi), proprio dopo un incontro con Sciurpa, fa trapelare di prepararsi anche al calciomercato. Iniziative che ai tifosi appaiono ormai come una provocazione.

Questa la nota del Centro di Coordinamento Perugia Clubs:

Il Centro di Coordinamento, dopo anni di attese disilluse, chiede a Santopadre di andare via, di cedere il Perugia Calcio, di abdicare.
Promesse mai mantenute, investimenti nulli, risultati che hanno portato al declino di immagine e di classifica, l’assenza di programmazione sportiva anche a livello giovanile, assenza totale dei rapporti con la tifoseria e il territorio, riducendo il calcio ad una realtà di ultima serie, portata sempre in più in basso.
Per la prima volta nella storia l’ambiente, la tifoseria, la città, mai sono state così compatte nel contestare operato e modi di un Presidente, a cui si chiede di farsi da parte evitando di continuare a tenere in ostaggio una comunità intera che merita maggior rispetto e dignità.
Il Centro di Coordinamento chiede al massimo dirigente un atto di dignità, di lasciare ad altri la nostra squadra. L’azionista più importante, il tifoso, da anni è vilipeso e deriso causa di comportamenti e scelte che mai sono andati nella direzione del vero interesse calcistico.
Troppe le promesse vane, infiniti gli errori senza rimedio, numerosi gli atteggiamenti con i quali si è creata una distanza come una voragine, per cui non rimane che fare un passo indietro. Non sta a noi scegliere chi deve comprare il Perugia ma sta a noi decidere che questa Società ha finito il suo corso, avendo sempre detto che a fronte di offerte avrebbe venduto. Ora ci sono, sono pubbliche, per cui è il caso che il Presidente venda questa società dando a chi vuole il bene del Perugia la possibilità di farlo, evitando di continuare a tergiversare e prendere tempo.

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