Il caso Terni finisce in una interrogazione al Senato, ma non riguarda la cittadinanza bensì la minaccia alle istituzioni del sindaco Bandecchi. “La democrazia a Terni è messa in discussione da da una sorta di bullismo istituzionale“. Così chiosa la senatrice Cecilia D’Elia (Pd) nella sua interrogazione al Senato, rivolgendosi al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, giovedì pomeriggio.
D’Elia (Pd): “C’è un clima di intimidazione”
“Siamo qui ancora una volta a dover stigmatizzare, denunciare e segnalare i comportamenti intimidatori, violenti offensivi del sindaco di Terni nei confronti di consiglieri comunali, di dirigenti pubblici, di giornalisti, di sindacati, di cittadini. Qui ci preme sottolineare davvero la ripetizione di comportamenti lesivi della vita democratica, dell’agibilità democratica, della dignità delle istituzioni. Non si può aver paura di intervenire in un Consiglio comunale. Parliamo di offese ai bambini di Gaza, di frasi a sfondo sessuale e sessiste, di espressioni volgari nei confronti di cittadini che manifestano, di offese a giornalisti e minacce di chiederne l’espulsione dall’ordine, attaccati anche fisicamente. C’è un clima di intimidazione contro cui cittadine e cittadini sono anche scesi in piazza” ribadisce la senatrice dem che chiede al Ministro Piantedosi di attivarsi con iniziative per ripristinare l’agibilità democratica nel Consiglio Comunale di Terni “che oggi sono fortemente messe in discussione da questi atteggiamenti e da questa sorta di bullismo istituzionale“.
Piantedosi: continuiamo a monitorare
Piantedosi ha ricordato come il tema sia già stato presentato al Senato dai dem e ricorda come nella questione stadio-clinica la Regione Umbria abbia presentato ricorso al TAR. Sui fatti accaduti in giunta, invece, il 28 agosto 2023 la procura di Terni, ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco per minaccia, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, nonché minaccia ad un corpo politico. Piantedosi non minimizza la situazione e si ripromette di “monitorare attentamente lo sviluppo delle vicende che sono state segnalate”.
Verini (Pd): clima pesante, solidarietà a De Luca e De Rebotti
Altro firmatario dell’interrogazione è Walter Verini (Pd) che prendendo la parola chiede iniziative immediate: “Mandi un’ispezione con una commissione d’accesso per toccare con mano le ferite che questo signore arreca alle istituzioni e alla comunità locale, con arroganza, comportamenti violenti e intimidatori e un linguaggio volgare, perfino ripugnante quando ha parlato delle bambine e dei bambini di Gaza. Bandecchi sta bloccando il consiglio comunale impedendone l’agibilità: insulta, minaccia consiglieri comunali, sindacati e giornalisti creando un clima di tensione ed intimidazione in una città laboriosa di grandi tradizioni democratiche. Noi esprimiamo solidarietà a queste persone e anche ai due assessori regionali De Luca e De Rebotti che ieri sono stati “lapidati” nei social per avere fatto il proprio dovere con il ricorso regionale che lei ricordava contro una delibera illegittima del Comune. Di uno dei due assessori è stato perfino indicato l’indirizzo personale di casa; un’intimidazione inaccettabile. Infine su Bandecchi pesano ombre di gravi conflitti di interesse su progetti importanti per la città come quello stadio-clinica privata e perfino atteggiamenti quotidiani che somigliano a pratiche di voto di scambio. Il Governo ha il dovere di fare tutto quello che è nelle sue possibilità per rimuovere questa insostenibile situazione. Ministro, lo faccia e lo faccia prima possibile“.