Cascata delle Marmore, l'assessore Proietti risponde alle guide turistiche - Tuttoggi.info

Cascata delle Marmore, l’assessore Proietti risponde alle guide turistiche

Redazione

Cascata delle Marmore, l’assessore Proietti risponde alle guide turistiche

Sab, 07/08/2021 - 08:00

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L'assessore "Dopo una prima audizione cone le guide turistiche non abbiamo avuto altri contatti oltre alle ormai note contestazioni sulla stampa"

Lo scorso 4 agosto l’Associazione Guide Turistiche dell’Umbria aveva denunciato la paradossale situazione che si è venuta a creare alla Cascata delle Marmore rispetto “al pagamento di un corrispettivo “extra” a persona, oltre al biglietto di ingresso, per poter effettuare la visita guidata con la propria guida

La risposta dell’assessore Proietti

“Facendo seguito al comunicato diffuso dall’Associazione delle Guide Turistiche dell’Umbria, si fa presente che il Comune di Terni sta gestendo l’area della Cascata delle Marmore attraverso le linee operative di un evoluto Piano di Marketing Turistico e Territoriale, non solo tattico, ma di prodotto e di servizio”.
Lo ha comunicato, attraverso una propria nota, l’assessore al turismo Elena Proietti.

“Non solo tutela degli interessi delle singole categorie”

“Per tale ragione, al fine di sfruttare il ruolo propulsore dell’attrattore turistico principale del territorio, è previsto lo strumento degli accordi di sussidiarietà tra il Comune di Terni, l’Appaltatore dei Servizi Turistici e gli operatori che svolgono a vario titolo attività collaterali anche di rilevanza economica. Lo strumento dell’accordo di sussidiarietà – prosegue la nota – consente al Comune di governare le relazioni e le sinergie nel rispetto del principio della legalità dell’azione amministrativa e di sviluppare importanti progetti rivolti a determinare quella rete necessaria ad un serio progetto di sviluppo e che non può essere basata solo sulla tutela degli interessi delle singole categorie”.

Piano tariffario

“Tutte le attività che si svolgono presso l’area della Cascata delle Marmore e del comprensorio integrato, tengono conto di un piano tariffario inserito tra i  servizi a domanda individuale. Tali tariffe, contribuiscono a garantire il piano di riequilibrio finanziario di un ente, il Comune di Terni, che, come è noto, si trova in stato di dissesto finanziario; perciò l’insieme organico dei proventi è funzionale alla copertura dei costi di gestione, al fine di garantire il funzionamento complessivo di tutta la complessa macchina organizzativa”.

Rispetto dei principi comunitari

“In particolare l’attività di visita guidata è stata ricondotta tra i servizi integrativi dell’offerta turistica di base che il Comune ha ritenuto di affidare in appalto ad un operatore economico selezionato con una gara di rilevanza comunitaria. Nel rispetto dei principi comunitari che regolano le leggi del mercato degli appalti pubblici – continua la Proietti – non è possibile liberalizzare il servizio di visite guidate per due ragioni: perché si andrebbero ad alterare le condizioni di base che hanno consentito all’appaltatore di formulare l’offerta con riflessi pluriennali e perché si genererebbe un danno all’erario dovuto al mancato incasso della percentuale spettante al Comune e alla Provincia su tutti i servizi di rilevanza economica collegati all’appalto”.

“Sempre ascoltato le esigenze di categoria”

“I responsabili del Comune e gli assessori preposti hanno sempre ascoltato le esigenze delle categorie che ad oggi, si sono rifiutate adeguarsi alle regole fondanti il sistema di gestione della Cascata delle Marmore e nell’ottica di un generico richiamo al principio del libero mercato – continua la nota – vorrebbero svolgere iniziative di rilevanza economica diretta, senza stipulare un accordo di collaborazione venendo meno il principio della sussidiarietà, unico che può garantire lo sviluppo di iniziative collaterali collegate a quelle affidate in appalto”.

Necessità di coprire il disavanzo economico del Comune

“Ad oggi – conclude la nota – non sussistono le condizioni giuridiche e di sostenibilità economica per non applicare doverosamente le tariffe a domanda individuale che devono generare i proventi per sostenere il prosieguo dei servizi appaltati e i proventi per coprire il disavanzo economico del dissesto finanziario,  secondo un rigido piano di rientro pluriennale”.
“Le associazioni di categoria sono state ascoltate in audizione anche dalla competente Commissione consiliare, ma in seguito al tale rapporto non abbiamo avuto altri contatti oltre alle ormai note contestazioni sulla stampa”.

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