Si sta per concludere la campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per presentare e votare la Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta di un nuovo Statuto avanzata dalla Cgil. In provincia di Perugia sono ormai oltre 500 le assemblee svolte tra pubblico e privato. “Emerge una piena condivisione da parte dei nostri iscritti e anche degli altri lavoratori sui contenuti proposti dalla Carta – spiega Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – e notiamo che anche al di fuori dei luoghi di lavoro comincia a maturare un interessa e un’attesa per questo progetto”.
Oggi, 17 marzo, la Carta è sbarcata al Comune di Perugia, con un’assemblea di due ore – presente oltre a Ciavaglia anche Angelo Scatena, segretario generale Fp Cgil Perugia – tenuta presso palazzo dei Priori e molto partecipata (circa 100 lavoratrici e lavoratori). “Con i lavoratori del Comune abbiamo affrontato le tre grandi questioni al centro del nostro impegno – spiega ancora Ciavaglia – e quindi la riforma del modello contrattuale, l’importanza della contrattazione sociale con le amministrazioni locali e il tema dei diritti universali che la nostra Carta punta ad estendere a tutti”. Negli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori sono stati sottolineati alcuni aspetti della Carta, tra cui anche quelli relativi al diritto ad una giusta pensione. Tema che incrocia un altro importante versante della mobilitazione sindacale. È notizia di queste ore infatti che il prossimo 2 aprile, in tutta Italia e anche in Umbria, Cgil, Cisl e Uil torneranno in piazza per chiedere un modifica della legge Fornero-Monti.
Nelle prossime settimane partirà anche la seconda fase di lancio della Carta dei diritti, ovvero la raccolta di firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare. “È una novità assoluta che un sindacato come la Cgil promuova una legge – conclude Ciavaglia – ma siamo convinti della necessità di questo sforzo comune, per il quale chiamiamo a raccolta tutte le lavoratrici e i lavoratori, tutte le cittadine e i cittadini: con la loro firma potranno contribuire ad allargare i diritti e difendere il lavoro”.