Missione per conoscere la realtà e avviare progetti a sostegno del servizio delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto
Don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, è in missione ad Odienné, città della Costa d’Avorio (Africa), nel “Centro Sanitario Pietro Bonilli” delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto a favore delle donne incinte, degli ammalati, dei bambini abbandonati, orfani e malnutriti. Il sacerdote è partito dall’Italia il 1° luglio scorso e farà rientro il 10.
È accompagnato da: Silvia Antonelli, collaboratrice della Caritas diocesana; Marta Cesari, spoletina, laureata in medicina che si sta specializzando in pediatria all’ospedale di Bologna; Benedetta Pinto, insegnante di religione nei Licei spoletini; Rita Roscani e la figlia Chiara, spoletine, volontarie della Caritas; Paolo Massi, seminarista della Diocesi. Prima di giungere ad Odienné, la delegazione ha fatto tappa nella scuola materna ed elementare “Le petit baobab” che le suore hanno ad Abidjan. È dal 1990 che le “figlie” del beato Pietro Bonilli sono presenti in Costa d’Avorio: all’inizio con una comunità ad Abidjan, oggi sede del noviziato; nel 1996 con il “Centro Sanitario Pietro Bonilli” a Odienné; nel 2013, infine, è stata avviata la scuola “Le petit baobab” ad Abidjan. Oggi le suore che vivono nelle tre comunità sono 17, provenienti da cinque Paesi: Italia, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Togo e Burkina Faso. La delegata è suor Monica Auccello.
La Caritas di Spoleto-Norcia già da qualche anno ha avviato una collaborazione con le Suore della Sacra Famiglia nella Repubblica Democratica del Congo con il progetto delle adozioni a distanza che ha dato ottimi frutti: con la generosità della gente di Spoleto-Norcia, infatti, è stata da poco avviata la costruzione di una nuova scuola e molto altro è in cantiere. Ed ora don Edoardo e i suoi collaboratori hanno volto lo sguardo anche alla popolazione della Costa d’Avorio.
«Quando in Caritas parliamo di progetti missionari in zone povere del mondo – afferma il sacerdote – ci viene spontaneo di pensarli insieme alle “nostre” suore della Sacra Famiglia di Spoleto che, oltre in Italia, svolgono la loro missione in Africa (Repubblica Democratica del Congo e Costa d’Avorio), in Cile, in India, in Brasile, in Guatemala e in El Salvador. Qui in Costa d’Avorio – prosegue don Rossi – siamo stati accolti con tanto calore e amore. Finalmente, ci hanno detto le tre religiose – suor Mwamini, suor Gwladys e suor Clemence – qualcuno da Spoleto è venuto a farci visita. Ed è impressionante costatare come il nome della nostra Città e del paese di Cannaiola di Trevi siano per gli ivoriani oramai familiari». «Siamo qui in Costa d’Avorio – prosegue il direttore della Caritas – per conoscere la realtà e avviare nuove iniziative a sostegno della missione delle suore. In questi giorni ci rendiamo disponibili con il nostro servizio nel centro medico per le donne incinte, nel centro nutrizionale per bambini sottopeso e nell’orfanotrofio.
Qui le suore, in accordo con i servizi sociali, accolgono i bambini fino a due anni di vita che hanno perso la mamma o che vengono abbandonati e che sono in attesa che il padre o un familiare li riprenda; se ciò non accade, viene avviato l’iter per l’adozione nazionale. Con le religiose, inoltre, – afferma ancora don Edoardo – abbiamo abbozzato delle ipotesi di collaborazione: dalle esperienze estive per i giovani nell’orfanotrofio alla possibile presenza di medici e infermieri del nostro territorio per un periodo di tempo, dal sostegno a distanza per lo stipendio di un medico a tempo pieno nel centro alla spedizione di vestiti e cibo in scatola per i bambini accolti dalle suore».
Nella giornata di mercoledì 5 luglio don Edoardo e la delegazione sono stati ricevuti dal vescovo di Odienné mons. Alain-Clément Amiezi. Nel corso dell’udienza è stata effettuata una video chiamata con mons. Renato Boccardo: i due Presuli hanno così avuto modo di parlare della presenza delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto ad Odienné e di quanto la Chiesa di Spoleto-Norcia potrà fare per quella popolazione.