A Terni scoppia il caos del bando per l'assegnazione delle case popolari. Maggi 'sotto assedio', ma difende il bando "Nessun errore"
Il bando per l’assegnazione delle case popolari a Terni ha creato un vero e proprio caso politico, con l’assessore all’Edilizia della giunta Bandecchi, Giovanni Maggi, nel mirino della Regione e delle opposizioni di Palazzo Spada. Il caos nasce nella giornata di ieri, 14 novembre, nell’ambito del consiglio regionale, quando è stata discussa l’interrogazione del capogruppo del M5S, Thomas De Luca, relativa alle “criticità relative al bando di emergenza abitativa del Comune di Terni”. Nell’avviso pubblico emesso dal Comune di Terni per le case popolari si identificano dapprima i requisiti dell’articolo 29 della legge regionale n.23/2003 come un prerequisito necessario alla presentazione della domanda per l’assegnazione di alloggi in emergenza abitativa: vale a dire che i nuclei famigliari che hanno un elemento con precedenti penali non possono accedere al bando. Ma il bando comunale ammette deroghe rispetto al regolamento regionale, deroghe che non sono state previste dal Comune di Terni, tanto che l’assessore regionale, Enrico Melasecche è stato chiaro nella risposta a De Luca: “il bando del Comune di Terni non ha colto le specifiche e le deroghe che la norma regionale consente per fronteggiare situazioni emergenziali e la finalità delle norme che disciplinano l’assegnazione degli alloggi in presenza di emergenza abitativa. La norma è pensata per sostenere le persone che si trovano in situazioni di emergenza previste dalla legge regionale. Esiste quindi la possibilità di derogare ai requisiti richiesti per le assegnazioni ordinarie, sebbene in via provvisoria relativamente allo stato di bisogno. Il legislatore regionale ha conferito ai Comuni un ampio potere discrezionale per fronteggiare le situazioni emergenziali . Appare quindi singolare quanto fatto dal Comune di Terni, che non ha tenuto conto dei poteri di cui dispone, danneggiando i cittadini in situazione di disagio”.
Assessore Maggi “Il bando è corretto”
“Il bando di gara pubblicato è corretto – ha precisato l’assessore Maggi – e le esclusioni iniziali effettuate dagli uffici sono dovute soltanto ad una interpretazione errata della normativa regionale vigente, infatti è stato possibile riprocedere alla valutazione senza dover modificare o emendare il bando pubblicato.
Quindi nessun errore da parte della Giunta Comunale che anzi si è adoperata immediatamente per sanare le problematiche evidenziate .
Appaiono invece inaccettabili le esternazioni dell’assessore Melasecche che si pone come paladino dei soggetti deboli mistificando la realtà e dando numeri inesistenti, le iniziali esclusioni, poi sanate, a causa di reati penali riguardavano meno di 10 soggetti a fronte dei 50 sbandierati a caso dall’assessore regionale”. L’assessore sottolinea poi come ‘la colpa’ sia degli uffici tecnici comunali: “In relazione al bando per l’emergenza abitativa recentemente pubblicato dal Comune di Terni è opportuno precisare – scrive in una nota l’assessore Maggi – che l’istruttoria delle domande pervenute e la valutazione delle domande stesse non competono alla parte politica ma alla struttura amministrativa dell’Ente ed alla commissione appositamente nominata in base al vigente regolamento in materia”.
Melasecche “Maggi con sindrome di accerchiamento”
“Quanto alla norma “introdotta dalla attuale maggioranza del Consiglio Regionale – ha risposto nella serata di oggi 15 novembre l’assessore regionale, Enrico Melasecche – che privilegia nelle nuove assegnazioni le famiglie che non abbiano avuto condanne penali o che comunque se comminate, una volta scontate abbiano ottenuto la riabilitazione, vanno fatte alcune precisazioni. Innanzitutto – sottolinea – è anche qui errata la interpretazione del Comune di Terni che in modo allarmistico ha dichiarato che intende procedere con lo sfratto delle famiglie che già risultato assegnatarie di alloggi in caso di precedenti condanne penali. La validità della legge infatti è, come noto, successiva alla sua emanazione e non retroattiva. Per quanto riguarda le future assegnazioni, se la legge intende venire incontro alle famiglie che non hanno avuto condanne è una scelta politica fatta dal Consiglio Regionale. In conclusione invito l’assessore Maggi alla massima serenità – dice l’assessore Melasecche – perché la sindrome dell’accerchiamento costituisce in politica una sorta di patologia, che porta ad esacerbare i rapporti istituzionali con decisioni del tipo di quella che ha portato a strafare nel comminare da parte del Comune multe salate ai poveretti assegnatari degli alloggi ATER nella convinzione di farle pagare all’ATER, ente proprietario ma obbligato alla sola straordinaria amministrazione, mentre il taglio dell’erba delle aree verdi costituisce ordinaria manutenzione”.
Caos bando case popolari, opposizioni all’attacco
“L’approccio approssimativo della giunta Bandecchi al bando sull’emergenza abitativa è motivo di profonda preoccupazione – scrivono in una nota congiunta i gruppi consiliari M5S, PD, Innovare per Terni – Ancora più inaccettabili sono i tentativi dell’assessore Maggi di scaricare la colpa sugli uffici. Non sorprende, considerando che questa amministrazione è stata abile nello sbandierare le proprie azioni filantropiche verso i singoli soggetti, ma nei fatti mostra una completa incapacità nell’elaborare politiche in grado di supportare chi vive in condizioni di difficoltà estrema. Il bando emanato dal Comune di Terni è chiaramente carente ed è stato formulato in modo che poteva trarre in errore, considerato che richiedeva ai potenziali partecipanti di essere in linea con i requisiti dell’art. 29 già alla data di pubblicazione dell’avviso, ignorando le condizioni di estremo disagio abitativo cui è rivolto. Tale mancanza di considerazione non solo trascura le disposizioni normative vigenti, ma annulla anche la possibilità di deroga ai requisiti richiesti per le assegnazioni ordinarie, come stabilito dall’art. 34 della legge regionale”.
Questione di giustizia
“Le regole sostenute dal centrodestra rischiano di creare problemi a chi ha pagato i suoi debiti con la giustizia e ora ha diritto a ritirarsi su – prosegue la nota congiunta delle minoranze – Ma il Comune avrebbe potuto inserire criteri più ampi e inclusivi anche per altre categorie di disagio perché è la stessa legge regionale a permetterlo, invece si mostra totalmente indifferente verso la gente che sta male. In conclusione, esprimiamo la nostra delusione nei confronti dell’amministrazione comunale di Terni che ha scelto di non riconoscere l’errore e di non assumersi le proprie responsabilità, preferendo scaricare la colpa sugli uffici. Situazioni di questo genere sono indicative di un’inefficienza amministrativa che non può essere tollerata. Chiediamo che vengano immediatamente adottati i correttivi necessari per garantire una corretta applicazione della normativa vigente e per assicurare che le assegnazioni per emergenza abitativa siano effettuate nel rispetto delle disposizioni regionali”.