Candidati sindaco, il Nodo "vince" ai punti

Candidati sindaco, il Nodo “vince” ai punti

Massimo Sbardella

Candidati sindaco, il Nodo “vince” ai punti

Mer, 15/05/2024 - 09:05

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Le certezze di Scoccia e Monni (per il sì) e di Caponi (per il no), la priorità di Baiocco, i distinguo di Ferdinandi

Si dovesse assegnare ai punti il consenso al Nodo di Perugia – la variante stradale che, nel piano integrale, dovrebbe offrire un nuovo percorso stradale da Collestrada a Corciano (con un primo stralcio, il cosiddetto Nodino, fino a Madonna del Piano) – il discusso progetto “vincerebbe” ai punti tra i cinque aspiranti sindaco che si sono ritrovati alla Sala dei Notari per il confronto organizzato dal Corriere dell’Umbria. Sia nell’approccio al Nodino, sia in quello al Nodo. Perché di fatto le valutazioni a favore o contro il primo rimandano sempre all’idea che si ha rispetto al progetto completo: un primo decisivo passo, per i favorevoli; un inutile intermezzo di un’opera che non verrà mai completata, per i secondi.

Posizioni più volte ribadite dai vari comitati che si fronteggiano anche sui social e in qualche modo assunte anche di chi si candida a governare Perugia per i prossimi anni.

Ferdinandi spara su Salvini

Vittoria Ferdinandi ammette che all’interno della sua coalizione ci sono sensibilità diverse rispetto a questo tema. Perché, sottolinea, è la città ad essere divisa sul Nodo-Nodino. E allora sposta il problema su un tema che non vede concretamente nell’agenda politica: il progetto non è al momento finanziato dal Governo, nonostante le rassicurazioni del ministro Salvini che nei giorni scorsi ha annunciato “a breve segnali concreti”. Quindi al momento il Nodo-Nodino non costituisce un tema reale per la politica perugina. Ma se il progetto tornerà ad essere centrale nella programmazione del Governo, annuncia la candidata sindaca del centrosinistra, “il ruolo del Comune di Perugia dovrà essere quello di difenderei diritti e gli interessi dei cittadini, di aprire un grande percorso di partecipazione e di vigilare sui lavori perché non deturpino l’assetto territoriale e le risorse ambientali”. Perché un’adeguata partecipazione su un progetto così impattante non c’è stata, lamenta Ferdinandi. Che pur dicendosi né pro né contro il Nodino, ma di volerne valutarne l’efficacia in termini di costi e benefici, appare al momento più per il “no” che per il “sì”, come hanno sottolineato con entusiasmo quanti si oppongono al progetto.

Intanto, via libera il prima possibile al raddoppio delle rampe a Ponte San Giovanni.

Baiocco: problema da risolvere

Intervento, quest’ultimo, atteso anche da Davide Baiocco. Che ricorda però come ad oggi il Nodo rappresenti “l’unica soluzione affidabile” prospettata per risolvere un grande problema per i cittadini di Ponte San Giovanni, costretti a subire smog e rumori. E per tutta l’utenza, per un punto che crea rallentamenti e rischi.

Scoccia: siamo completamente d’accordo su quest’opera

Non ha alcun dubbio Margherita Scoccia, che insieme alla propria coalizione si dice “completamente d’accordo su questa opera”. Sottolineando come su di essa si sia già espresso favorevolmente il Consiglio comunale.

Per la candidata del centrodestra gli interventi progettati sono l’avvio per la realizzazione del Nodo, che “nella sua interezza risolve i problemi di Perugia”. Evidenziando come l’ostacolo più importante, per la viabilità attuale, sia rappresentato dalle gallerie.

Così come si dice favorevole al raddoppio delle rampe di Ponte San Giovanni, intervento sul quale sono stati fatti “atterrare” 15 milioni di fondi da Agenda Urbana.

Caponi: meglio il progetto del passaggio a nord

Bocciatura senza esitazione per il Nodino da parte del candidato comunista Leonardo Caponi: “Così come concepito non serve a niente. Perché liberare dal traffico la sola area di Ponte San Giovanni è una cosa assolutamente inutile”.

E aggiunge: “Il punto vero semmai è il Nodo. Circumnavigare Ponte San Giovanni significa soltanto consumare territorio, inquinare, deturpare l’ambiente, per risparmiare praticamente niente”.

Caponi invita a riconsiderare un progetto presentato quando era assessore in Provincia. Un passaggio a nord di Perugia, da Cenerente, partendo dai Ponti sino a San Marco: “Molto più corto breve come chilometraggio, con meno difficoltà ambientali e meno impattante”.

Monni: sì al Nodino per fare il Nodo

Idee chiare, ma di segno completamente opposto, per Massimo Monni. Che si dice “totalmente d’accordo” con il Nodino “per fare il Nodo”.

Due candidati totalmente favorevoli all’opera dunque, Scoccia e Monni. A favore appare pure Baiocco, che non vede altre soluzioni credibili, ma dice intanto di valutare l’effetto del raddoppio delle rampe. Uno totalmente contrario, almeno al Nodino, con una diversa opzione per il Nodo da valutare, Caponi. E Ferdinandi che, sapendo anche di avere una maggioranza tutt’altro che compatta su questo tema, annuncia una posizione “laica” (su questa e su altre grandi opere), ma valutazioni che, al momento, pendono decisamente verso il “no”.

Poi, saranno i numeri del nuovo Consiglio comunale a mostrare se sarà cambiata la posizione delle Istituzioni perugine. Ricordando che quando il Nodino è entrato tra le priorità di Anas e del Governo, lo è stato anche in un’ottica di interesse nazionale, sull’asse Roma – Orte -Ravenna – Venezia.

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