Cambio Festival 2023, magia e incanto con Peppe Barra al Castello di Cambio ad Assisi - Tuttoggi.info

Cambio Festival 2023, magia e incanto con Peppe Barra al Castello di Cambio ad Assisi

Carlo Vantaggioli

Cambio Festival 2023, magia e incanto con Peppe Barra al Castello di Cambio ad Assisi

Dom, 30/07/2023 - 11:11

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Clamoroso successo per il protagonista, e "archeologo della napoletanità", nel concerto a Palazzo di Assisi. In 400 ad applaudire

E alla fine ti ritrovi al Castello di Cambio a Palazzo di Assisi e devi ammettere che il posto vale il viaggio da Spoleto. Se non fosse che da anni desideravamo incontrare e scambiare due parole con lo straordinario Peppe Barra, il Castello di Cambio da solo, può essere senza dubbio un comprimario di lusso della nuova edizione di Cambio Festival 2023.

Nasce così l’incontro con uno dei protagonisti assoluti della musica popolare partenopea, uno studioso di grande capacità della tradizione, del canto e del teatro riconosciuto in tutto il contesto internazionale del genere etno-popolare, figlio di quella stupenda attrice, caratterista, e cantante che è stata Concetta Barra, che fu non solo madre, ma anche mentore nel percorso artistico del M° Barra.

Cambio Festival, melting pot

L’occasione ghiotta è data da Cambio Festival 2023, che come ci racconta il “patron” della manifestazione Francesco Raspa, era nata per occuparsi di World Music”, salvo poi trasformarsi nel corso dei suoi 20 anni di attività in un vero e proprio festival multidisciplinare, un Melting Pot che non tradisce le origini della sua fondazione ma che insegna, come anche nel concerto di Barra, che la musica e l’arte è un linguaggio che gode di una circolarità inscalfibile. Inizia da una semplice nota, sembra chiudere nel finale di una sinfonia, ma l’eco dell’accordo finale basta per ricominciare a comporre nuovi paesaggi sonori.

Con Peppe Barra la circolarità della composizione musicale e la ineguagliabile voce, cantata come se l’artista volesse trovare diplofonie di cantanti invisibili, attraversa mondi di almeno 3 nature diverse, il Barocco italiano del ‘700, la melodia salmodiante araba e i ritmi percussivi e in crescendo dell’Africa. Ed una serata di fine luglio, nel cortile medievale del Castello di Cambio a Palazzo di Assisi, aggiunge un nuovo capitolo nel viaggio culturale di Cambio Festival ma anche e soprattutto dell’Umbria.

Quando salutiamo Peppe Barra, prima di scambiare due parole, gli offriamo il nostro benvenuto in Umbria, che si trasforma in “bentornato” sulla memoria delle numerose volte che l’artista è stato protagonista nella nostra regione.

Due, su tutte, ed entrambe legate al Festival dei Due Mondi di Spoleto, quella manifestazione che ha insegnato a molte altre nel panorama regionale, che la multidisciplinarietà, il Melting Pot culturale, non solo è possibile da un punto di vista organizzativo, ma la sua profondità culturale lascia impronte difficilmente cancellabili.

L’archeologo della napoletanità

Ed è così che Peppe Barra debutta in prima mondiale assoluta nel 1976 ne La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone proprio al Teatro Nuovo. Un trionfo! Barra era comunque già stato- come ci racconterà nell’intervista- al Festival di Spoleto tra il 1970/ 1972 con la sua formazione musicale più nota, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, che per anni ha studiato e approfondito la tradizione musicale e popolare della canzone napoletana. Quando nell’intervista chiediamo al Maestro se si sia offeso nell’averlo definito Archeologo della napoletanità. dapprima sorridendo poi sornione, forse più per l’accostamento a qualcosa di antico, ha invece replicato, “Per tanti anni ho studiato il mondo popolare, va bene anche l’archeologia”.

L’ultima volta a Spoleto invece risale al 2012, durante la direzione del compianto Giorgio Ferrara, quando ospite di uno dei sempre affascinanti eventi della Fondazione Carla Fendi, andò in scena al Teatro Caio Melisso, nel consueto spettacolo che accompagnava la consegna del Premio Carla Fendi.

Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, risplende il colore del Sipario e de “La Camera Ricca”. Daverio e Barra protagonisti

Regista della Matinée era Quirino Conti, presentatore e speaker d’eccezione, Philippe Daverio e Peppe Barra come protagonista della parte musicale, vestito da Maschera del teatro napoletano del ‘700, con un costume splendido ideato da Piero Tosi, che lasciò tutti a bocca aperta. (Foto: Tuttoggi.info-Carlo Vantaggioli)

Barra tornerà poi in Umbria anche per la Rassegna Canti e Discanti di Foligno nel 2014.

Il teatro del…concerto

Il concerto di Assisi è una passeggiata attraverso lo sterminato songbook della tradizione, ma anche un modo per trasformare pezzi della tradizione popolare italiana come Papaveri e Papere in qualcosa di fulminante per divertimento e ammiccamento. Solo Peppe Barra ne poteva essere capace, usando quello strumento formidabile in suo possesso che è la voce. Seguiranno poi grandi cavalli di battaglia come Piccirè o Uocchie c’arraggiunate (che la madre Concetta cantava sempre ad Eduardo De Filippo) e infine Vasame.

Il pubblico presente, più di 400 persone, si spella le mani e ride a più non posso perchè l’artista non solo canta ma racconta un testo teatrale, affabula e riesce a far entrare tutti in quel modo di concepire le cose, che magnificamente Totò aveva pennellato in una delle sue celebri battute. “Ma allora tu sei partenopeo ?”. Risposta di Totò, “Si. Parte-nòpeo e parte napoletano!”.

Sarà proprio Peppe Barra a spiegarci che il raccontare i contesti e il cambiare le tonalità di voce, anche con distanze apparentemente parossistiche, per rappresentare più personalità in scena è un modo di giocare con se stessi e con il pubblico, per non annoiarsi, divertirsi e divertire fino alla fine.

Ed il pubblico, tutto in piedi, non voleva proprio mandare più via l’artista che ha cantato due bis e, “vista l’età certa” come ha detto sorridendo più volte con simpatica civetteria, era necessario si ritirasse per un meritato riposo.

Cambio Festival? Nemmeno per sogno, hic manebimus optime!

Foto: Cambio Festival

Contributi Video: Tuttoggi.info (Leopoldo Vantaggioli)

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