Forse non tutti sanno che quel giorno, sul Monte Calvario, davanti alla croce, ai piedi di Gesù Cristo, c’erano anche due folignati. Si chiamavano Calpurnio e Seneca, partirono al seguito dell’esercito romano e vennero assegnati ad una delle quattro coorti italiane che furono inviate dall’impero di Roma nell’attuale Siria.
La coorte nei quali militavano era l’Italica, e di questa, era centurione Cornelio, che allora si trovava a Gerusalemme e che, come riportano le documentazioni dell’epoca, proprio ‘con i suoi soldati assistette alla crocefissione di Gesù Cristo’. Una lunga iscrizione, nel sesto volume del ‘Corpus inscriptionum latinarum’ riporta anche i nomi e le relative città native, dalle quali provenivano quei soldati.
Orazio Falchi storico dell’accademia ‘Lu Tribbiu’ ci segnala per l’appunto, la presenza di Calpurnius Maximus Fulginii e di Seneca Fulginiis. La storia e la stessa Bibbia, riportano che Cornelio Centurione si convertì e venne battezzato dallo stesso San Pietro, a Cesarea in Palestina.
Anche i folignati Calpurnio e Seneca ascoltarono quindi con le loro orecchie le ultime parole di Nostro Signore, e videro con i propri occhi la Madonna, le Marie e San Giovanni Evangelista; si spaventarono per il terremoto e furono avvolti dalle tenebre impreviste. Fu proprio Cornelio ad esclamare la famosa frase: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”! Si convertirono anche Calpurnio e Seneca? Non è dato saperlo. Ma una volta tornati a Foligno, avranno certamente parlato di quei prodigiosi fatti accaduti in terre lontane, e di Gesù.