“Al di là delle tante cose che si sono dette sull’argomento, bisogna ribadire che la realizzazione degli F35 rappresenta un’occasione importante per l’Italia e l’Umbria, non solo in termini di crescita occupazionale e di aumento generale dei livelli di ricchezza, ma anche di innovazione tecnologica”.
Sinergia Ncm e Oma Spa – Così Renato Cesca presidente della Ncm, ed Umberto Tonti presidente della Oma SpA – aziende meccaniche con sede a Foligno – parlano a margine dell’incontro, in corso quest’oggi, proprio presso la sede della NCM – al quale partecipano i massimi vertici del ministero della Difesa, della Lockheed Martin, azienda americana costruttrice degli F35, della Alenia e delle principali aziende italiane coinvolte, in partnership, nella realizzazione di questo aereo militare.
L'impegno del Ministero della Difesa – Il meeting è stato organizzato dal Ministero della Difesa per fare il punto della situazione sullo stato di avanzamento del progetto di realizzazione dei caccia bombardieri di quinta generazione, e per parlare dei programmi per i prossimi anni. In Umbria la NCM e la Oma SpA sono le uniche aziende coinvolte nel programma. Entrambe da molti anni sono partner dei principali gruppi industriali internazionali nei settori dell’aeronautica, dell’aerospaziale e della meccanica di precisione in genere e a livello locale sono referenti di reti di imprese coinvolte nelle diverse produzioni.
Lavoro e sviluppo – Proprio per partecipare al programma di realizzazione degli F35 le due aziende hanno avviato nuovi e consistenti investimenti, che hanno portato anche a un sensibile incremento della manodopera specializzata. Le polemiche politiche che hanno interessato il programma hanno creato qualche preoccupazione.
'Non tagliare investimenti' – “Siamo d’accordo – ribadiscono Cesca e Tonti – sulla necessità di andare a una razionalizzazione delle spese generali dello Stato, ma i tagli devono riguardare la spesa pubblica improduttiva e le tante sacche di inefficienza esistenti, attraverso la completa riorganizzazione della pubblica amministrazione. Cominciare a tagliare proprio sugli investimenti sarebbe folle, non solo perché gli F35 consentiranno un concreto rafforzamento della difesa aerea del Paese, ma anche perché questo programma rappresenta una delle poche misure anticicliche di cui l’Italia avrebbe tanto bisogno per valorizzare al meglio le competenze esistenti nel nostro tessuto produttivo e rilanciare l’economia italiana”.