Botte, insulti e minacce alla moglie per i soldi della droga – 45enne di Spoleto a processo - Tuttoggi.info

Botte, insulti e minacce alla moglie per i soldi della droga – 45enne di Spoleto a processo

Redazione

Botte, insulti e minacce alla moglie per i soldi della droga – 45enne di Spoleto a processo

Gio, 14/02/2013 - 00:05

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Jacopo Brugalossi

Maltrattamenti in famiglia e violenza privata aggravata. Sono questi i reati di cui dovrà rispondere un uomo di 45 anni residente a Castel Ritaldi accusato di aver perpetrato nei confronti della moglie – una donna rumena di 7 anni più giovane di lui – violenze fisiche, morali e psicologiche per un periodo di tempo piuttosto lungo.

Aggressioni continue – La furia dell’45enne, probabilmente condizionata anche dal suo stato di tossicodipendenza, si sarebbe scatenata nel gennaio del 2008, in concomitanza con la nascita della figlia. Più volte nel corso dell’anno, diventando tra l’altro sempre più aggressivo, avrebbe maltrattato la donna a parole ma anche spintonandola e strattonandola, intimandole di consegnarli denaro per acquistare droga. E quando in un’occasione quest’ultima ha provato ad avanzare rimostranze cercando di uscire di casa con la figlia, lui glielo avrebbe impedito prima afferrandola con forza per il collo e poi sbarrandole l’uscita.

Manomessa l’auto – Era impossibile per la poveretta – stando al quadro accusatorio – sottrarsi alle grinfie del marito-aguzzino. Quando in un giorno particolarmente difficile tentò di scappare di casa in auto insieme alla figlia, lui avrebbe aperto il cofano della vettura e staccato i fili delle candele, impedendo così l’accensione del motore. Dopo questo episodio l’uomo si sarebbe allontanato per un breve periodo dalla casa familiare – a condizione che la moglie gli consegnasse una catenina d’oro – anche se una volta rientrato avrebbe ripreso a maltrattarla con frequenza ancora maggiore, arrivando a minacciare di procurarsi una pistola, rubandola se necessario, per eliminarla.

Alla sbarra – Tali minacce avrebbero generato nella poveretta un timore tale da non indurla a sporgere denuncia, almeno in un primo momento. Poi però è arrivato il provvedimento dell’autorità giudiziaria che ha costretto l’uomo ad allontanarsi dalla casa familiare. Martedì sarebbe dovuto comparire davanti al giudice di Spoleto per la prima udienza del processo, ma un indisposizione di quest’ultimo ha fatto slittare il tutto al prossimo 5 novembre.

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