Dopo gli americani, anche delegazione spagnola e polacca è sbarcata a Città di Castello. “Ormai gli scambi di livello europeo sono il pane quotidiano per Città di Castello, che a vari livelli intrattiene rapporti con molti paesi stranieri. Tuttavia il settore su cui più facilmente parliamo una lingua comune è quello della formazione e della scuola, universo su cui l’integrazione europea è più avanti e più libera di sperimentare”: a dirlo è l’assessore alle Politiche educative del comune di Città di Castello Rossella Cestini, salutando l’ultima delegazione ospite del territorio in seno al progetto Erasmus Plus “Keep calm and play traditional sports”.
Spagnoli e polacchi sono giunti in Italia grazie ad un’azione premiata con circa 50mila euro dalla Commissione europea, che coinvolge il Circolo didattico “San Filippo”, Varsavia in Polonia (capofila), Torremolinos per la Spagna e Antalya per la Turchia, nazione candidata ad entrare nella Ue.
“Il progetto è alle battute finali” spiega Massimo Belardinelli, direttore del Circolo tifernate promotore, “l’Umbria è tappa per la seconda volta, al posto – per motivi di sicurezza – della Turchia, per 24 alunni spagnoli e polacchi della scuola primaria e di 5 insegnanti accompagnatori“. Il motivo conduttore sono gli sport tradizionali: gimkana per la Spagna, wrestling per la Turchia, palant (simile al cricket) per la Polonia e per l’Italia bocce, ruzzola, disciplina al centro di un conteso torneo durante il soggiorno delle delegazioni, e canoa.
“Lo sport è un veicolo immediato di interrelazione, specialmente se facile da praticare come lo sono di solito gli sport tradizionali, che si sono affermati perché non hanno bisogno di particolari impianti o supporti” dichiara l’assessore allo Sport Massimo Massetti.
Il binomio sport e formazione ha funzionato anche per i docenti, che hanno potuto sviluppare mobilità di circa due settimane, “mettendo a disposizione le esperienze tifernati e cogliendo gli aspetti innovativi delle altre realtà” ha concluso la Cestini, ricordando come “tali relazioni, oltre al valore culturale e a consolidare la nostra dimensione europea, sono un’occasione di promozione per il territorio. Le delegazioni spagnola e polacca hanno infatti visitato i luoghi più importanti della città e, tra questi, anche il museo delle conchiglie Malakos, che è già diventato un oggetto di studio molto ambito per le tesi e i seminari di Scienze geologiche, naturali e biologiche dell’ Università di Perugia”.