L'esito dei tamponi di controllo sugli alunni d ella scuola XX Giugno | Preoccupa la circolazione della variante inglese tra i piccoli
Solo uno dei 17 bimbi tra quelli della scuola XX Giugno risultati positivi al Covid si è negativizzato dopo due settimane. Questo il responso del nuovo giro di tamponi tra i bambini di una delle scuole più colpite dal Coronavirus, tanto da decretarne la chiusura prima che venissero sospese a Perugia le lezioni in presenza in tutte le scuole e poi in gran parte dell’Umbria con l’ordinanza della governatrice Tesei. Risultati che si riferiscono a due classi dove il numero di contagiati (17 appunto) è risultato particolarmente alto.
Tra l’altro, secondo quanto riferito da alcuni genitori dei bambini coinvolti, la carica virale in molti casi sarebbe ancora piuttosto alta, a dimostrazione della particolare virulenza del virus. I bambini sono tutti asintomatici, mentre tra i contagiati in famiglia qualcuno ha avuto febbre alta e altri disturbi.
Una particolare virulenza (oltre all’elevata contagiosità, con due classi dove appunto sono risultati positivi 17 alunni) che potrebbe essere spiegata dalla variante inglese del virus che, come è stato accertato dalle autorità sanitarie, circola tra i più piccoli, come nel caso degli studenti della XX Giugno.
Covid, Tuteri: preoccupa la variante inglese tra i bambini
Questa anche la motivazione con cui le autorità sanitarie, il Nucleo epidemiologico e il Comitato tecnico scientifico hanno giustificato il provvedimento suggerito e adottato dalla Regione di chiusura di tutte le scuole nella provincia di Perugia e in 6 comuni del Ternano.
Scuole chiuse per 2 settimane in 65 comuni: l’ordinanza
Il caso: positivi i bimbi delle ultime 2 file
“Ridurre l’umidità e far circolare l’aria negli spazi chiusi” è la risposta che Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma, dà a quanto emerge dal disegno fatto da due bambine della XX Giugno sui compagni contagiati in classe: i più colpiti siedono infatti nelle ultime due file, dove c’è solo una finestra e quindi, presumibilmente, minore ricambio d’aria.