Luca Biribanti
Il tavolo delle trattative, organizzato nelle sede di Confindustra, è saltato quando i dirigenti della Basell non si sono presentati all’incontro. È toccato così al direttore di Confindustria Terni, Mauro Meucci, dare l’annuncio ufficiale che la cassa integrazione ai 60 lavoratori di Terni non verrà rinnovata di un anno, come era stato richiesto dai sindacati. Già dal 1° gennaio è prevista la mobilità per 45 lavoratori, mentre per gli altri 15 ci sarà ancora un breve periodo di tempo di busta paga, prima che gli impianti vengano definitivamente chiusi e smantellati. Subito i rappresentanti dei lavoratori si sono recati a Palazzo Spada interrompendo il consiglio comunale proprio mentre in aula si stava dibattendo la riforma della sanità in Umbria. Il consiglio ha votato all’unanimità la proposta che in precedenza Nannini e Talamonti della Federazione della Sinistra avevano presentato sulla mancata disponibilità di Basell a prolungare la cassa integrazione in scadenza al 31 dicembre e in generale sulla situazione dei dipendenti. Con l'ordine del giorno si chiede che il consiglio comunale impegni la giunta a predisporre un atto con il quale si disponga un vincolo urbanistico permanente che ribadisca la destinazione d’uso industriale e produttivo dell’intera area del polo chimico e si chiede anche che il Governo nazionale valuti provvedimenti straordinari, previsti dall’articolo 42 della Costituzione, fino all’esproprio dell’area per motivi d’interesse generale. Il sindaco Di Girolamo ha voluto incontrare personalmente la delegazione dei lavoratori ai quali ha dichiarato: Ho dato conto – ha riferito il sindaco al consiglio, al termine dell’incontro – di quello che stiamo facendo come istituzioni umbre per evitare gli esiti negativi della vicenda Basell, muovendoci essenzialmente su due terreni: il primo è nel cercare di accompagnare il lavoro di Novamont in relazione all’intenzione di acquisire una parte del patrimonio di Basell per insediare nuove linee di produzione, per l’incremento del Mater B, e altre aziende più piccole che Novamont stessa ha interessato per dar vita, nell’area, ad una filiera della chimica verde”.
“Una valutazione più approfondita – ha proseguito il sindaco – si terrà nel corso di un incontro entro la settimana tra enti e agenzie regionali, proprio con l’obiettivo di supportare Novamont. Siamo arrivati ad oggi perché solo la scorsa settimana l’agenzia incaricata da Basell ha terminato il lavoro di stima e l’ha consegnato, e dunque solo adesso possiamo avere una visione realistica delle risorse necessarie”.
“L’altro terreno su cui stiamo lavorando è quello di sollecitare un nuovo incontro con Basell al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Le notizie che vengono dal Ministero parlano di una disponibilità di Basell per la prossima settimana. Noi porteremo al tavolo le richieste ricevute oggi: prima fra tutte quella di proseguire la cassa integrazione in deroga, per poter portare a termine il percorso avviato”. “Abbiamo anche reiterato la richiesta alla Regione di dichiarare Terni area di crisi complessa. Questa dichiarazione consentirebbe alla Regione di utilizzare risorse europee e finanziarie capaci di agevolare il percorso. Inoltre confermo qui quanto dichiarato in passato: intendiamo mantenere l’area industriale senza variazioni di destinazioni d’uso. Il suo utilizzo deve restare quello dello sviluppo della chimica verde”.
“Il nostro impegno – ha concluso il sindaco – continua affinché questa vicenda abbia un esito positivo, evitando la spoliazione sequenziale dell’intera area del polo chimico”.
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Basell, salta il tavolo delle trattative: 60 lavoratori ternani in mobilità
Mer, 14/12/2011 - 09:30