Lo storico Almanacco conquista il mondo, entrando nel Patrimonio documentario dell’Umanità.
Grande soddisfazione per un risconoscimento che elegge Barbanera a simbolo del genere almanacco e della cultura popolare di ogni epoca e nazione. Solo cinque le altre realtà italiane accolte nel prestigioso elenco dell’Unesco dal 1992 ad oggi.
Dalla memoria collettiva al Memory of the World Register. Un passo straordinario, un obiettivo eccezionale per il celebre Almanacco Barbanera dichiarato dall’UNESCO “Memoria del Mondo”.
Il che vuol dire che come l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei Fratelli Lumiere e il Diario di Anna Frank – solo per fare qualche luminoso nome – è stato accolto nell’elenco che tutela, perché beni universali, documenti, biblioteche, archivi, tradizioni orali dichiarati patrimonio documentario dell’umanità, pietre miliari nel progresso delle nazioni e delle civiltà.
La bella notizia è giunta alla Fondazione Barbanera 1762 e all’Editoriale Campi – a cui da più di un secolo l’edizione lega le sue sorti – proprio mentre l’Almanacco 2016 stava per andare in stampa. Un traguardo che ha quindi reso davvero speciale il 254esimo anno di questa lunga tradizione e che ha conquistato il plauso del mondo alla Fondazione Barbanera, ma anche alla città, Foligno, dove l’Almanacco venne dato per la prima volta alle stampe nel 1762, alla regione Umbria e al paese Italia che il Barbanera ha avuto l’onore, insieme ad altri, di rappresentare.
Il riconoscimento era in attesa dal 2014, anno in cui la Collezione di Almanacchi Barbanera degli anni 1762-1962 – dichiarata appunto con i suoi 356 esemplari come la più completa al mondo – entrò nelle “nomination” della Tentative List. Un risultato importantissimo che ha fatto subito ben sperare quanti coinvolti nella “cordata” a sostegno di questo “pezzo” di tradizione italiana. E ora Barbanera è tra i sei italiani ad essere parte dal 1992 del prestigioso elenco del Memory of the World Register, almanacco per eccellenza, scelto a rappresentare tutti gli almanacchi del mondo.
“La Collezione di Almanacchi Lunari Barbanera, costituita da 356 esemplari datati dal 1762 al 1962 è la più completa al mondo. Il suo valore è universale e deriva dal suo essere simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura di massa e l’identità di intere nazioni fino all’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa.”
Non esistono riconoscimenti più prestigiosi a cui la Fondazione Barbanera 1762 e l’Editoriale Campi possano aspirare.
Insomma, alla fine il tempo ha dato ragione a Gabriele d’Annunzio. Che forse mai avrebbe immaginato il suo “Fiore dei Tempi e Saggezza delle Nazioni” – così definì l’amato Barbanera – divenire protagonista di un evento tanto eccezionale.
E chi l’avrebbe mai detto che quel piccolo libriccino, vademecum di un’Italia agricola celasse fra le sue pagine tutto questo prezioso patrimonio.
Che avesse così profondamente, addirittura prima di Manzoni, unito l’Italia con il suo italiano pulito e semplice. o che si fosse reso protagonista di una diffusione di conoscenze poi sfociata nella nascita delle facoltà d’agraria. O che fosse un anticipatore dei massmedia nella diffusione dei saperi di massa.