Bandiera bruciata o sputo di un sindaco a un cittadino, cosa è più antidemocratico? - Tuttoggi.info

Bandiera bruciata o sputo di un sindaco a un cittadino, cosa è più antidemocratico?

Redazione

Bandiera bruciata o sputo di un sindaco a un cittadino, cosa è più antidemocratico?

Mar, 10/09/2024 - 16:35

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Allora partiamo subito dal fatto di cronaca e della bandiera di Alternativa Popolare bruciata a “La Passeggiata”, proprio in occasione dello svolgimento della festa del partito del sindaco Stefano Bandecchi. Con una nota ufficiale apparsa sul sito del Comune di Terni, ovviamente e giustamente, Alternativa Popolare chiede che le autorità competenti si attivino per risalire ai responsabile del vile e deprecabile atto intimidatorio. Siamo abituati, purtroppo, a gesti simili da parte di balordi, sbandati e poco raccomandabili individui: non che assunzione di alcol o droghe o un basso QI siano attenuanti rispetto al grave fatto, ma almeno questi ‘signori’ non sono pagati dai cittadini ternani (e italiani) e risponderanno personalmente dei reati che eventualmente gli verranno contestati. Che un sindaco sputi contro un proprio cittadino crediamo invece sia il primo caso in Italia. Secondo AP, dunque, bruciare una bandiera è un reato, ma che un sindaco sputi in faccia a un cittadino è la giusta punizione da infliggere al contestatore che osa mettere in discussione l’operato dell’amministrazione. Questi meccanismi ricordano momenti poco edificanti del nostro recente passato.

AP “Atto provocatorio, si offende la democrazia”

A leggere la nota degli esponenti di Alternativa Popolare viene un po’ da sorridere. Il sindaco che li rappresenta si è permesso di sputare, per due volte, contro un cittadino di Terni, e nessuno dei consiglieri e assessori ha osato ‘pigolare’ e prendere le distanze dalla prodezza di Bandecchi. Anzi: il cittadino è stato additato come provocatore seriale e preso di mira dal popolo di Alternativa Popolare, come se questo, cioè il fatto di contestare l’amministrazione comunale, giustificasse che un sindaco, pagato con soldi pubblici, chiamato a seguire il codice comportamentale degli impiegati della pubblica amministrazione e a dare l’esempio proprio perché ‘primo cittadino’ possa assumere questo tipo di atteggiamento di fronte a telecamere e forze dell’ordine. Di seguito riportiamo l’indignazione di AP: “Condanniamo l’atto vile e provocatorio di chi ha voluto dare fuoco alla nostra bandiera, al nostro simbolo, episodio avvenuto nei giorni scorsi alla Passeggiata durante la festa del partito. Questo gesto offensivo non solo insulta i valori e i simboli che la bandiera rappresenta, ma offende la democrazia e fomenta l’odio e la divisione nella nostra società., in particolare nella nostra città.
Chiediamo alle autorità competenti di indagare a fondo sull’accaduto e di perseguire i responsabili di un gesto che non si addice al confronto democratico e a una proficua convivenza civica.
Invitiamo tutti a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca, rifiutando qualsiasi forma di violenza, intolleranza, atto intimidatorio. A tal riguardo possiamo assicurare che quanto accaduto per noi rappresenta uno stimolo a un maggiore impegno politico e amministrativo, nella consapevolezza che la città ha bisogno di una azione di governo fattiva, proficua e capace di affrontare i problemi che si trascinano da decenni”.

Provocazioni e democrazia offesa

Quindi i consiglieri parlano di atto provocatorio, addirittura promuovono il dialogo, senza tener conto che il comportamento del sindaco Bandecchi cela e istiga a ragionamenti ‘perversi’ del tipo: “Se il sindaco può sputare contro un cittadino, figuriamoci se non posso bruciare una bandiera (che è comunque un oggetto e non una persona e abbiamo già detto che il balordo di turno pagherà per quanto ha fatto)” oppure “Se il vicesindaco Corridore dà appuntamento, per sistemare la questione evidentemente, a chi per contestazione ha attaccato un adesivo sulla faccia di Bandecchi che paura dovrei avere io?”. Chi istiga odio? Dove è più lesa la democrazia? Nello sputo di un sindaco a un proprio cittadino o nel gesto di un balordo che ha bruciato una bandiera? Come è possibile che nessun esponente di Alternativa Popolare non ravvisi nessun profilo di provocazione e democrazia offesa.

Buoni e cattivi esempi

Un’ulteriore riflessione. Nella giunta Bandecchi ci sono almeno due docenti che lavorano, o meglio lavoravano fino al momento della nomina delle nuove cariche politiche, nella scuola superiore: l’assessore ed ex professoressa Viviana Altamura (che al momento non esercita come docente) e il consigliere professor Massimiliano Marchetti. Nelle ore di educazione civica e di osservazione del comportamento democratico evidentemente proporrebbero ai propri studenti l’episodio della bandiera bruciata come cattivo esempio. Cosa direbbero ai propri studenti rispetto allo sputo del sindaco a un cittadino? Che quello era un provocatore? Eppure anche loro, abituati a svolgere il ruolo di educatori per eccellenza, si sono schierati a spada tratta dalla parte di Bandecchi. Questione di buoni e cattivi esempi.

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