Il leader di Alternativa Popolare ufficializza il candidato sindaco col quale dare l'assalto a Palazzo dei Priori
“Nel Comune di Perugia avremo un capitano, abituato a tenere lo spogliatoio, che sarà supportato dalla squadra di Alternativa Popolare per cambiare Perugia”. Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di AP e sindaco di Perugia, lancia ufficialmente in politica Davide Baiocco, che da calciatore è stato un simbolo della Perugia non solo sportiva. E lo fa dalla Sala della Vaccara, all’interno di quel Palazzo dei Priori a cui Bandecchi e il suo partito danno l’assalto, come avvenuto per Palazzo Spada a Terni.
Bandecchi esalta il suo partito (“che ha correnti di destra e di sinistra, come la Democrazia Cristiana che tanto bene ha fatto a questo Paese”) e gli “uomini e le donne del fare”, che lo compongono. E per rafforzare questa idea di squadra, alla candidatura ufficiale di Davide Baiocco a sindaco di Perugia ci sono anche i coordinatori regionale (Riccardo Corridore), provinciale (Cgristian Brutti) e cittadino ( Carlo Pacelli) di AP.
Per provare a ripetere quanto fatto a Terni Bandecchi ha scelto Baiocco, che da calciatore “non mollava mai”. E il candidato sindaco, pur più pacato nei toni ma comunque determinato, garantisce: “Non mi hanno mai spaventato le sfide”. Racconta che quando gli è stato proposto di entrare in politica ci ha pensato, considerando anche le implicazioni familiari e da imprenditore legate a questo nuovo impegno. Dubbi che sono stati fugati nella chiacchierata di due ore fatta con Bandecchi nel suo ufficio a Terni. Un colloquio nel quale sono emerse tre parole sulle quali i due si sono trovati: “Libertà, servizio, contribuzione”.
Macchina pubblica da mettere a regime, sicurezza, infrastrutture, Nodo di Perugia, buche sulle strade da tappare “nei primi cento giorni”, Minimetro, stadio Curi. E una banca “fortemente capitalizzata” da aprire in Umbria, “per reinvestire sul territorio i risparmi dei perugini e degli umbri”. Baiocco e AP anticipano alcuni dei punti del programma. Ai giornalisti, ai vari coordinatori locali presenti. E ai volti che già si sono affacciati, a vario titolo, nel mondo della politica e che hanno fatto capolino nella Sala della Vaccara. Come, tra gli altri, il leghista della prima ora Francesco Miroballo, l’ultrambientalista Amato John De Paulis. L’ex parlamentare pentastellato Filippo Gallinella, insieme a Simonetta Checcobelli. L’ex consigliere comunale perugino Carmine Camicia. Ad assistere incuriositi, ma in veste di “padroni di casa” a Palazzo dei Priori, gli assessori perugini Giottoli e Tuteri. Fanno capolino anche i consiglieri Fabrizio Croce e Daniela Casaccia. Così come incuriositi dal fenomeno Bandecchi sono evidentemente altri politici avvistiti, intorno alle 11 (l’ora fissata per l’arrivo del sindaco di Terni e del candidato per Perugia) in corso Vannucci.
Accusato più volte di essere padre-padrone, Bandocchi ribadisce più volte che i suoi sindaci sono supportati da un vero partito. Perché il sindaco è “come l’autista di un autobus”, e la patente, in questo caso, è rappresentata dall’avere a disposizione “uomini dei fatti”. Persone che si tengono lontane (o abbandonano) tanto gli estremismi di destra quanto quelli di sinistra. Perché, assicura Bandecchi, “il centro è la strada giusta”.
Un Bandecchi spesso sopra le righe (sicuramente fuori dalle righe), dice di aver scelto Baiocco perché “è un uomo equilibrato”. E un imprenditore, secondo quel taglio manageriale che dovrebbe a suo giudizio connotare l’agire di un amministratore pubblico, ad ogni livello. Come diceva Berlusconi, che a Bandecchi, secondo quanto racconta il sindaco di Terni, ripeteva: “Sei l’unico che mi può sostituire”.
Perché Bandecchi alza gli occhi verso l’alto in piazza IV Novembre per ammirare, da sindaco di Terni, Palazzo dei Priori. Ma il suo sguardo va più in là, anche oltre i palazzi della Regione dove ora governa quel centrodestra a cui Bandecchi imputa di aver “svenduto” l’Umbria a Lazio e Toscana.
(a seguire servizio completo con foto e video)