Avviata la Pievania dei Santi Benedetto ed Eutizio. Una chiesa nell'ex birrificio dei monaci - Tuttoggi.info

Avviata la Pievania dei Santi Benedetto ed Eutizio. Una chiesa nell’ex birrificio dei monaci

Sara Fratepietro

Avviata la Pievania dei Santi Benedetto ed Eutizio. Una chiesa nell’ex birrificio dei monaci

Lun, 25/09/2023 - 11:11

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Inizia la "rivoluzione" delle parrocchie partendo da Norcia e Preci. Appello del vescovo a "superare i confini e l'ombra dei campanili". Intanto se ne vanno le suore

E’ partita dalla Valnerina la “rivoluzione” delle parrocchie dell’Archidiocesi di Spoleto – Norcia, accorpate in 16 nuove Pievanie. Con una messa in occasione della sentita festa della Madonna Addolorata, presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, che è servita anche a fare il punto sui lavori di ricostruzione delle chiese, annunciando anche che sarà realizzato un luogo di culto all’interno delle mura della città di San Benedetto, nei locali dell’ex birrificio dei monaci benedettini.

E’ iniziato dunque formalmente domenica 24 settembre il cammino pastorale della prima delle sedici nuove Pievanie dell’Archidiocesi di Spoleto – Norcia, annunciate con apposito decreto dell’arcivescovo Renato Boccardo il 22 luglio scorso. Si tratta della Pievania dei Santi Benedetto ed Eutizio, che comprende la parrocchia di Santa Maria in Norcia (ad essa sono state integrate pastoralmente le comunità di S. Pellegrino, Savelli, Cortigno e Castelluccio) e quella dell’Abbazia di Sant’Eutizio in Preci.

La celebrazione eucaristica, nel giorno della festa della Madonna Addolorata, si è svolta presso il Centro di comunità alla Madonna delle Grazie di Norcia ed è stata presieduta dall’arcivescovo. Col presule hanno concelebrato i tre sacerdoti a servizio di questa zona pastorale: don Marco Rufini (Pievano), don Davide Tononi e don Luciano Avenati. La liturgia è stata animata dal coro parrocchiale di Norcia e c’erano fedeli da quasi tutte le comunità. Presente anche il vicesindaco facente funzione di Norcia Giuliano Boccanera e due monache benedettine in rappresentanza del Monastero di Sant’Antonio di Norcia.

“Superare i confini e l’ombra dei campanili”

Nell’omelia mons. Boccardo, dopo aver condiviso alcuni pensieri sulla Parola del giorno, ha illustrato il cammino che la nuova Pievania dovrà intraprendere. “I sacerdoti – ha detto –  sono chiamati ad operare insieme per il servizio degli abitanti con una sola finalità: portare l’annuncio del Vangelo ad un mondo che sembra farne a meno. E li ringrazio perché, così come gli altri, hanno condiviso e accettato questa nuova sfida. Chiedo a tutti apertura di orizzonti, di pensare in grande, di concentrare l’azione pastorale su alcune cose che si ritengono fondamentali, di superare i confini e l’ombra dei campanili per condividere ciò di cui ciascuno è portatore”. Richiamando poi un tema molto sentito dai cittadini della Valnerina ed in particolar modo quelli nursini, Boccardo ha aggiunto: Non basta rimettere in piedi i muri delle chiese e riportarci dentro le opere d’arte,  dobbiamo far vedere che la vita cristiana abbia un senso e una fecondità“.

Rivolto poi ai numerosi fedeli presenti l’Arcivescovo ha detto: “A voi è richiesta la cooperazione e la corresponsabilità di battezzati. Non sono gli altri che devono annunciare il Vangelo, non sono gli altri che devono fare opere di carità: io devo fare ciò, nel mio piccolo e secondo le mie possibilista. Mi appello, quindi, a voi membri della comunità di Norcia chiedendovi un po’ di generosità e di responsabilità per i giovani, per chi è ferito dalla vita, per gli anziani e le persone sole. Il Signore ti tende la mano e ti dice: ho bisogno di te, cosa puoi fare? Tornando a casa, cari amici, chiedetevi: cosa posso fare per aiutare gli altri a vivere meglio?. Vi affido, dunque, questa missione particolare: tocca a ciascuno di noi rendere efficace la parola di Gesù. La Vergine Maria, qui venerata come Addolorata, si mise a disposizione del progetto di Dio e disse il suo eccomi. Ci insegni ad essere generosi come lo è stata lei“.

Il ricordo dell’ex sindaco Angelini

Nella preghiera dei fedeli, poi, mons. Boccardo ha affidato alla bontà e alla misericordia di Dio l’ex sindaco di Norcia Giampietro Angelini, morto nei giorni scorsi: “Facciamo memoria del suo impegno anche nella comunità ecclesiale di Norcia, in particolar modo nella radio e nel giornale diocesani. Preghiamo per lui affinché possa godere della luce e della pace nella casa di Dio“.

Il punto sulla ricostruzione delle chiese

Prima della benedizione finale mons. Boccardo ha fatto il punto sulla ricostruzione di alcune chiese: “I lavori all’Abbazia di Sant’Eutizio proseguono nella chiesa e a breve verranno avviati quelli per il monastero e la messa in sicurezza della rupe; dal Ministero dei Beni Culturali mi è stato detto che entro l’inverno sarà terminata la copertura della Basilica di San Benedetto; il progetto di recupero della Concattedrale è stato trasmesso alla Soprintendenza; è a buon punto anche il progetto di recupero della chiesa di San Lorenzo; infine, stiamo lavorando per sistemare l’ex birrificio dei monaci benedettini a Norcia per farci, in attesa di riaprire una chiesa dentro le mura, un luogo di culto nel centro della città”.

Il saluto alle suore Francescane Missionarie che lasciano Norcia

Nei giorni scorsi, sempre la chiesa della Madonna delle Grazie di Norcia ha ospitato la cerimonia di saluto e di ringraziamento alle quattro suore Francescane Missionarie della Chiesa che per tre anni, dall’ottobre 2020, sono state tra la popolazione nursina che affronta, con fatica, il post terremoto 2016.

La presenza delle religiose era garantita per tre anni, nella speranza di prolungarla. Ma ciò non è stato possibile per vari motivi, su tutti: la salute precaria di una delle quattro religiose e le esigenze dei rispettivi Istituti cui appartengono. “Comunque, anche se breve, – ha detto mons. Boccardo – è stata un’esperienza benedetta, una presenza di ascolto e di incoraggiamento per la gente di questa zona che affronta le conseguenze del terremoto, un ministero di vicinanza e compagnia, prezioso proprio perché semplice. Vorrei ringraziare – ha proseguito il Presule – i quattro Istituti per questa esperienza religiosa nuova: è stata un dono prezioso per tutta la nostra Diocesi. Avremmo voluto che questa presenza si prolungasse nel tempo, ma prendiamo atto della situazione e la affidiamo al Signore. In questi tre anni avete deposto un seme nel terreno che sicuramente germoglierà e porterà frutto. Grazie sorelle perché siete state il volto e le mani del sorriso di Dio“.

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