La nuova Europa si e' affacciata nelle nostre vite con le piccole storie quotidiane, che insieme hanno determinato quel flusso migratorio, che si e' formato per la semplice ed essenziale ragione della ricerca di una migliore vita.
Questa dinamica ha di fatto reso possibile la crescita di quel mondo-cuscinetto appartenuto al blocco Sovietico, che oggi viene collocato nel nuovo concetto di Europa allargata.
Cio' nonostante non abbiamo una chiara definizione di come sia la vita e come queste societa' si stanno sviluppando.
Il collettivo fotografico Sputnik, un' Associazione Internazionale di giovani fotogiornalisti dei paesi Centro-Orientali Europei, si e' prodigato a svolgere diversi racconti fotografici che mostrano come anche le loro societa',sono alle prese con l'immigrazione da paesi vicini e limitrofi (ma anche lontani) che non fanno parte del progetto Europa.
Il progetto sputnik – sarà fruibile dall'8 luglio a Palazzo Trinci – e' una raccolta di 7 diversi reportage che raccontano storie individuali di immigrati che si trovano a vivere nella nuova Europa.
Anche Paesi come la Polonia, Slovacchia e Slovenia si trovano ad avere a che fare con l''immigrazione illegale che e' alimentata dal mercato che vuole produrre a basso costo .
“At the border” e' un raccolta di fotografie che narrano i sacrifici e la disperazione di gente comune costretta in molti casi a lasciare la propria famiglia nei loro paesi di origine. Per molti casi il lavoro illegale non offre riconoscimenti, diritti e di conseguenza una vita migliore.
Come nelle migliore tradizioni di un collettivo fotografico sensibilita' e rispetto dell'informazione, ha fatto in modo di ottenere un lavoro lineare di ottima qualita' fotogiornalistica. Il progetto e' nato anche grazie alla collaborazione della Fondazione Culturale Europea.