Dopo il terremoto che ha scosso i piani alti di Ast, relativamente all’operazione della Forestale “Do ut Des”, i sindacati, dopo alcuni sopralluoghi in vari reparti, avrebbero riscontrato anomalie e presunte irregolarità per quanto riguarda sicurezza e questioni riguardanti il riordino interno. Leggiamo la nota a sigle congiunte dei sindacati:
“Nella mattinata odierna le Rsu/Rls di Ast in un sopralluogo nel reparto Pix2, nonostante le sollecitazioni fatte nei giorni precedenti alle strutture interne hanno riscontrato un’evidente difficoltà nell’evacuazione dei coils dal reparto, abbiamo infatti verificato numerosi coils fuori dagli idonei stalli, principalmente nelle campate Lac4 e Lac10, registrando di fatto, potenziali rischi per la sicurezza.
Stiamo inoltre approfondendo, come avviene l’utilizzo del personale in Lac10, in quanto ci risulta che la tanto sbandierata formazione da parte dell’azienda, si possa riassumere nel far firmare ai lavoratori in un registro, di aver eseguito un affiancamento che in realtà non lo è. Poiché utilizzati nell’effettiva mansione di operatori. Tra l’atro si segnala una reale e concreta difficoltà durante l’operatività, per consentire agli operatori di effettuare la spettante pausa ristoro, ulteriori segni che per noi l’unità in più non può e non deve essere tolta.
Infine ci si informa che in tale area, l’azienda, ha iniziato a procedere allo spostamento interno di figure professionali, tolte da un impianto verso altri, rischiando a nostro avviso, oltre a più rischi di sicurezza, una possibile perdita produttiva e qualitativa dell’impianto stesso.
Nell’area Lac, zone Aspi abbiamo riscontrato unitamente al caposervizio e alle Rspp diverse e importanti anomalie che si sostanziano nella mancanza di telecamere, nella non corretta e idonea presenza di balaustre, e nel non corretto o assente funzionamento dei sistemi di sicurezza e al resto di cancelletti di zona. Tutte questioni che generano tutti condizioni di potenziale pericolo per tutti i lavoratori, a tal proposito c’è l’impegno del caposervizio, all’immediato ripristino, ancora una volta, solo dopo l’intervento delle Rsu.
Durante il sopralluogo sono state inoltre riscontrate pericolose anomalie, relative a lamiere mancanti e pericolanti e ad interi lucernai dai quali sono già caduti vetri.
In seguito al confronto col caposervizio, affermiamo che nell’area Aspi non è per noi sufficiente operare con le unità definite dall’azienda, che tra l’altro come in un alcuni casi ci è stato riferito, si rischiano rallentamenti e possibili fermate a discapito della produttività, della qualità e del ritorno economico per l’azienda, noi pensiamo che così strutturati, inevitabilmente l’azienda sarà costretta a ricorrere in modo massiccio a straordinari ed inoltre a chiedere il supporto in diverse fasi operative a lavoratori che svolgono altre mansioni”.