Mentre i politici di Palazzo Donini erano impegnati nell’ispezione all’interno degli stabilimenti Ast, i sindacati hanno incontrato i vertici aziendali per dicscutere la questione relativa al rinnovo del contratto di 2° livello che, come sottolineato dai sindacati, dovrà contenere, sia per la parte normativa che per quella salariale, elementi da applicare in tutto il sito, per dare risposte alle attese dei lavoratori e per “risarcire” in maniera coerente i tanti sacrifici fatti in questi anni.
È questo, in breve, il messaggio che le organizzazioni sindacali, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic, Ugl e Usb, insieme alla Rsu di viale Brin, hanno ribadito oggi, 8 gennaio, nell’incontro con la Direzione Aziendale di Ast, convocato proprio per affrontare il tema dell’integrativo aziendale, come previsto già nell’accordo sottoscritto nel maggio 2018.
Aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro, ambiente e sicurezza, formazione, sviluppi professionali, estensione dei diritti collettivi e individuali sono le questioni che sono state rivendicate – spiegano i sindacati delle tute blu ternane – “Ad oggi dopo la sessione in plenaria, come organizzazioni sindacali e Rsu – si legge in una nota – siamo costretti ad esprimere un giudizio che non è positivo, perché quanto esposto dall’azienda non va nella direzione da noi auspicata”.
I sindacati, “pur apprezzando lo sforzo” della controparte, ritengono le risposte ricevute sui vari temi posti “contraddittorie e non sufficienti per poter oggi avviare ed approfondire una vera trattativa sui vari punti”.
“Abbiamo chiesto all’Azienda di rivedere la propria posizione e di aggiornare il tavolo, in tempi rapidi – spiegano ancora le 6 sigle sindacali – nella logica di non disattendere gli impegni presi in questi ultimi mesi, avendo tutti condiviso che il 2019 dovrà essere l’anno di rilancio per quanto riguarda la contrattazione di secondo livello”.
“Le assemblee in programma da questa sera, che si concluderanno giovedì notte, saranno il momento per approfondire insieme ai lavoratori i temi fino ad oggi discussi, sia inerenti alla contrattazione di secondo livello sia al piano industriale, che, ribadiamo, dovrà essere di consolidamento e sviluppo e non di ridimensionamento come l’azienda ha intenzione di fare”, concludono i sindacati.