Tornano a farsi sentire le Segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb le quali ritengono che, con la fine della fermata estiva, si debba riaccendere l’attenzione sulla vertenza Acciai Speciali Terni.
“La fase precedente alla fermata e la fermata stessa – dichiarano – sono state caratterizzate da un silenzio assordante delle istituzioni, a partire dalla Regione dell’Umbria, da noi interessata il 12 giugno 2020 e che non ha prodotto nessun intervento, neanche conoscitivo della posizione delle organizzazioni sindacali che avevano dichiarato lo stato di agitazione”.
Questo atteggiamento da parte della presidenza regionale è di certo innovativo: disinteressarsi delle vicende di Acciai Speciali Terni e di tutto ciò che riguarda più direttamente i lavoratori, preferendo invece, altri canali di colloquio, come quelli aziendali.
“La nostra comunità regionale non si è scordata, come fa questa giunta, dei vari attacchi portati negli anni dalla Thyssenkrupp a Terni, con la città difesa da un fronte non solo sindacale, unitario e determinato, attraverso il quale insieme abbiamo custodito il bene della città e le sue storiche acciaierie. Come spesso accade le cose cambiano e, forse, gli interessi pure. Noi restiamo dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, ci faccia capire la Presidente della Regione da che parte sta”.
I sindacati hanno poi ricordato come il 22 giugno 2020 i parlamentari nazionali eletti in Umbria e i parlamentari europei eletti nella circoscrizione centro, “hanno preso in carico le nostre preoccupazioni preannunciandoci azioni e iniziative a partire da settembre 2020. Anche il governo nazionale ha segnato il passo, il 1° luglio 2020: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel rispondere ad un question-time sul rilancio del comparto siderurgico – parlando di AST – ha solo riportato le posizioni aziendali e poi niente più è successo”.
Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l’ad di Acciai Speciali Terni, ing. Massimiliano Burelli, che si terrà il 17 settembre, per discutere dell’accordo sottoscritto il 12 giugno 2019 presso il ministero dello Sviluppo Economico, con scadenza 30.09.2020, per avere aggiornamenti sulla procedura di vendita di AST e conoscere i budget economici, produttivi, occupazionali e investimenti dell’anno finanziario 2020-2021 e successivi.
Le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb al momento confermano lo stato di agitazione e si adopereranno nelle prossime ore per una massiccia tornata di assemblee – nel rispetto delle normative anti-covid – per condividere con i lavoratori questa “preoccupante fase di incertezza”.