L’avvio di un’attività di ricerca con l’Università che punta a sviluppare soluzioni innovative per lo studio della dispersione degli inquinanti in atmosfera nella conca Ternana, l’impegno ad analizzare i dati ottenuti per ridurre l’impatto dell’Acciaieria e l’investimento di 72 milioni di euro da parte dell’Azienda in progetti interamente dedicati all’ambiente.
È quanto annunciato ieri mattina da AST alla seconda commissione consiliare del Comune di Terni presieduta da Orlando Masselli nell’ambito del dibattito sulle emissioni di fumi in viale Brin e sulla proposta di un sistema di videosorveglianza dei camini della fabbrica. “AST non intravede nessun miglioramento derivante dall’installazione di una videosorveglianza – ha spiegato l’Ing. Massimo Calderini, direttore di stabilimento AST presente in rappresentanza dell’Azienda insieme all’ ing. Fernando Camponi, responsabile dell’Ente Ecologia, Ambiente e Sicurezza – piuttosto è utile avviare un’attività di monitoraggio finalizzata alla prevenzione. Questa si ottiene – hanno aggiunto i rappresentanti di AST – attraverso attività di ricerca, come quella già avviata con l’Università di Firenze e di Perugia, e dal progressivo miglioramento della formazione di tutti gli operatori”.
Per quanto riguarda il primo punto l’Azienda ha già sottoscritto un accordo con le Università di Firenze e di Perugia per mappare meteorologicamente la Conca Ternana. L’attività di ricerca si articolerà in un progetto di tre anni. I primi mesi serviranno per l’acquisto e l’installazione della strumentazione meteo, al fine di sviluppare una rete di monitoraggio su tutta la città e creare una vera e propria mappatura metereologica della zona, ad oggi inesistente, così come richiesto da una attività di futura modellazione. Una volta dislocate le diverse stazioni, sarà possibile raccogliere i dati che serviranno al secondo gruppo di ricerca, formato da un team di esperti internazionali, per capire la ricaduta delle polveri nell’aria e definire gli interventi per ridurle.
“Gli studi dell’Arpa già attestano che il PM10 nella conca Ternana – spiega la nota Ast – è prevalentemente riconducibile all’impatto di fonti urbane (traffico e riscaldamento) e dalla meteorologia locale. Questo è dimostrato dai rilievi della concentrazione di polveri sottili, maggiori ad esempio nella centralina di monitoraggio di Borgo Rivo piuttosto che a Prisciano, considerato il sito di massima ricaduta delle emissioni AST, e dal fatto che durante le fermate del sito produttivo i valori non diminuiscano ma restino immutati”.
L’Azienda ha spiegato che, oltre ai 60 milioni investiti per il progetto di recupero delle scorie, 12 milioni saranno investiti per altre attività legate all’ambiente, come la riprogettazione dei sistemi di aspirazione dell’area acciaieria con l’inserimento di elementi aggiuntivi. Un segnale chiaro della volontà di AST di dedicare parte dei suoi utili al miglioramento dell’Azienda e alla riduzione del suo impatto sul territorio che la ospita.
I membri della Commissione consiliare presenti hanno manifestato la loro soddisfazione per la disponibilità mostrata da AST ad un confronto aperto e costruttivo, sottolineando come l’incontro di oggi possa considerarsi l’avvio di una politica di collaborazione tra Comune e Azienda che potrà portare benefici a tutte le parti coinvolte, prima tra tutte la cittadinanza di Terni.