Tra b&b, ristoranti, negozi, turisti, piazze chiuse, vie a senso unico e, ultimi ma non ultimi, residenti, ad Assisi è di nuovo ‘guerra’ sulla viabilità, con i cittadini che si domandano che fine farà la zona del Vescovado, dove sorge la chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione che ospita le spoglie del Beato Carlo Acutis. Una ‘guerra’ destinata a finire probabilmente, come buona parte delle mobilitazioni assisane, nel nulla: o perché, shakespearianamente, si fa tanto rumore per nulla (o perché il problema non c’è, o perché – vedasi la mobilitazione per il muro a San Francesco, che poi si è fatto – la protesta rimane sui social) o perché alla fine tanto si discute e tanto si ascolta ma poi alla fine decide il Comune, solitamente scontentando tutti. (In foto le transenne sistemate nella zona fino a due giorni fa, continua dopo l’immagine)
Come detto nuovo “caso” è la nuova regolamentazione della zona del Vescovado, dove riposa il Beato Carlo Acutis e che è diventato meta di una moltitudine di turisti e pellegrini, ma che è anche una zona di traffico. Con tutti i rischi del caso, visto che di tutte le chiese assisane, Santa Maria Maggiore è l’unica a non avere un sagrato o una piazza propria. Quella che però era una transenna per segnalare il senso unico di via Sant’Agnese, almeno fino a fine agosto, si è ora moltiplicata in tre transenne per far confluire il traffico sulla corsia di destra e i pedoni sulla corsia di sinistra. Rendendo però difficile il parcheggio a chi in quella zona vive e lavora e con i residenti che temono – d’altronde ad Assisi è ben vivo il ricordo di piazza San Francesco, la cui chiusura cominciata come temporanea è poi ben presto diventata definitiva durante le sindacaturen Ricci-Lunghi – che ben presto la zona verrà pedonalizzata.
Anche per questo la Lega Assisi, con i consiglieri Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli e con il consigliere regionale Stefano Pastorelli, chiede chiarimenti: “Una amministrazione autoreferenziale come quella della Proietti insiste, e continuerà a farlo, nel non considerare minimamente ciò che pensa la gente. Lo ha reso ancora evidente con quella sorta di esperimento fatto con il transennamento, riducendo di fatto metà piazza del Vescovado. L’aumento dei flussi turistici nella chiesa di S.Maria Maggiore rappresenta un problema in più per la già precaria viabilità del posto. Se esiste una soluzione al problema va ricercata in sintonia con la Curia che ha spazi all’interno per regolamentare tali presenze di stranieri, evitando assolutamente di sacrificare la piazza e dunque lo scorrimento del traffico, nonché sottrarre altri parcheggi ai residenti. La Lega, a tutela dei diritti dei cittadini – concludono i consiglieri- ed attenta alle problematiche di Assisi chiederà aggiornamenti sulla modifica del regolamento per l’arredo urbano e sul caso della rimodulazione del traffico in via S. Agnese e Piazza del Vescovado”.
E se il sindaco Stefania Proietti ha effettuato oggi (giovedì 24 agosto, ndr) un sopralluogo sul posto per capire le problematiche (e nel frattempo sistemare le transenne, come da foto in evidenza), anticipando comunque che la piazza non sarà chiusa ma si cercherà di creare un percorso pedonale e uno per le auto così da tutelare l’incolumità di tutti, l’assessore al turismo Fabrizio Leggio ha scritto su Facebook che “A prescindere dalle polemiche sollevate dalla comparsa di quattro transenne in Piazza del Vescovado e dalle banalità che taluni scrivono sulla figura del Beato Carlo Acutis, che tanti pellegrini e visitatori sta’ conducendo alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, credo sia opportuno evidenziare cosa sta avvenendo e quello che diventerà il complesso del Vescovado nei prossimi anni. (…) Sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore è stata rinvenuta dopo i lavori del terremoto del ‘97 una Domus Romana risalente al I secolo d.C., con ambienti affrescati, pavimenti a mosaico e un criptoportico, attualmente visitabile passando dalla cripta della chiesa“.
“Scavi più recenti – ricorda Leggio – hanno portato alla luce ad un livello superiore il piano di calpestio medioevale, dove è stata rinvenuta l’antica porta di accesso al vescovado, quella dinanzi alla quale molto presumibilmente si spogliò dei beni terreni Francesco. Una visita davvero suggestiva che rende l’idea di come fosse completamente diversa la città medioevale da quello che oggi appare. Ad un livello ancora superiore, il vescovado ospita il Museo della Memoria. (…) Quando saranno terminati i lavori che ormai insistono da qualche anno sul complesso e che prevedono anche un intervento sulla cinta muraria di terrazzamento del III secolo a.C., la realizzazione del ‘Giardino dei Giusti’, la realizzazione di un nuovo ingresso della Domus di Properzio con la ricollocazione dei reperti, l’Antico Episcopio diventerà un sito storico di rara importanza, dove poter assistere in maniera tangibile alla stratificazione del tempo. Un attrazione culturale e (di conseguenza) turistica, come ce ne sono poche al mondo, che sono sicuro attirerà un numero considerevole di visitatori durante tutto l’anno”.