Una banda, ben organizzata e che agisce come un commando militare. E’ con questa realtà che da domenica si confrontano gli agenti della squadra mobile di Perugia coordinati da Marco Chiacchiera .
Il colpo- Erano le 3.16 di domenica quando attraverso un foro, praticato sulla porta di sicurezza del McDonald’s dell’ipercoop di Collestrada, i malviventi si sono aperti la strada all’interno del centro commerciale. Da qui gli è bastato sollevare la saracinesca che separa il fast food da una delle due gallerie centrali e in fila indiana , con delle luci alogene posizionate sulla testa, in nove, silenziosi e ordinati come soldati che avevano già pianificato ogni dettaglio, si sono diretti verso la gioielleria Ipergioie di proprietà del perugino Bruno Cicchi. Hanno preso d’assalto le vetrine, con un palo hanno alzato la saracinesca posizionandovi sotto una sedia affinché non ricadesse e hanno riempito gli zaini con gli oggetti più preziosi. Orologi, diamanti, tutta la merce più costosa, senza commettere errori di valutazione, come se già qualcuno li avesse edotti su quali fossero i pezzi più pregiati. Un’operazione durata in tutto sette minuti, “come in film” dirà chi ha potuto vedere il filmato delle videocamere di sorveglianza.
La banda dei dodici- Nove dei malviventi sono entrati nel centro commerciale, di questi sette hanno svaligiato la gioielleria mentre altri due erano addetti a liberargli la strada da eventuali “problemi”, con bottiglie incendiarie alla mano si sarebbero occupati di eventuali agenti della sorveglianza. Ma la sicurezza non è intervenuta, l’addetto alle telecamere coscientemente ha scelto di rimanere nel vano telecamere riprendendo tutto quello che accadeva e di tenere informata la polizia di ogni azione dei malviventi.
La ritirata – Mentre la prima parte del colpo viene compiuta con estrema sicurezza e sangue freddo la ritirata invece appare frettolosa e anticipata. Qualcosa ha scombinato i piani, forse i nove credevano di avere qualche minuto in più per portare a termine l’operazione, forse lo scanner con cui i tre rimasti all’esterno intercettano le comunicazioni radio delle forze dell’ordine avvisano l’arrivo delle volanti in anticipo rispetto al previsto. Sta di fatto che i rapinatori rimasti fuori dall’Ipercoop incendiano dei copertoni lungo la via di accesso al centro commerciale ritardando l’arrivo dei poliziotti e facendo guadagnare la fuga ai nove che nel frattempo si fiondano all’esterno.
Gioielli lungo le vie di fuga – Sono scappati come delle furie, saltando letteralmente sui tetti delle auto parcheggiate, una di queste lungo il muro del centro è stata danneggiata. Sulla loro scia le molotov e i ferri, le mazze ed i martelli usati per il colpo. Non solo, oltre al fumo e al fuoco che si sono lasciati alle spalle anche alcuni gioielli ritrovati nelle campagne che vanno verso Sant’Egidio, indice del fatto che almeno alcuni dei banditi sarebbero scappati in quella direzione, verso complici che attendevano in auto “pulite” forse o, semplicemente, verso veicoli fermi e parcheggiati in quella zona.
Una banda modulare- E’ questo il termine usato dal capo della mobile per descrivere la metodologia con cui potrebbe aver operato il commando dei 12 di Collestrada. Potrebbero essere dei banditi specializzati in colpi per il furto di preziosi, come già è accaduto in almeno altri due episodi simili in Toscana. Bande pronte ad organizzarsi in base alla grandezza del colpo e ad “arruolare” di volta in volta i complici necessari. Un’organizzazione che ricorda veramente le più famose storie di banditi tra cui in particolare per la “modularità” appunto “Le dernier gang” un film di Ariel Zeitoun del 2007.
I due colpi simili in Toscana- Il 2 luglio quattro, forse cinque persone a volto coperto hanno svaligiato la gioielleria che si trova all'interno dell'Ipercoop di Montevarchi. Alle 2 e 30 di notte per sviare le forze dell’ordine hanno dato fuoco a due auto nel parcheggio antistante il centro commerciale, poi hanno incendiato anche il copertone di un'autocarro e lo hanno inserito nella porta girevole d'ingresso. Così, vigili del fuoco e carabinieri sono accorsi sul posto per gestire la situazione: ma dietro a quello che sembrava un atto vandalico c'era ben altro. I ladri infatti hanno avuto modo di entrare senza troppi ostacoli nella gioielleria, passando dall'ingresso principale del centro commerciale. (Fonte Firenze Notizie)
La notte del 20 agosto tattiche da guerriglia urbana sono state messe in atto anche davanti al centro commerciale Esselunga a Sesto Fiorentino. Anche in questo caso presa di mira una gioielleria. Ad agire, la notte intorno alle 2.50, cinque uomini che indossavano tute scure e passamontagna che hanno incendiato copertoni e materassi in modo da bloccare la strada di accesso al centro commerciale. Circa 90mila euro il valore dei monili portati via dai ladri, riusciti a entrare nel centro dopo aver forzato un saracinesca e nella gioielleria rompendo due vetrine.La banda ha dato fuoco ad alcuni pneumatici in via Paganini, strada di accesso al centro commerciale, e poco prima uno dei malviventi ha pure cercato di bloccare il cancello del vicino commissariato per impedire l'uscita di uomini e mezzi; ma si spiega dalla stessa polizia, il malvivente è stato messo in fuga da un agente prima di riuscirci.( Fonte Firenze Today)
Sara Minciaroni
