Secondo calcoli svolti dall’Agenzia, nei soli anni 2021-2022-2023 le Acciaierie di Terni hanno rilasciato nel fiume Nera un flusso di massa di inquinanti pari a decine di tonnellate di soli metalli pesanti, tra cui qualcosa come cinque tonnellate di cromo esavalente, tossico e cancerogeno. I numeri sono stati resi noti da “Italia Nostra” dopo aver ricevuto da Arpa i dati ufficiali degli agenti inquinanti prodotti dalle lavorazioni Arvedi-Ast. “Se coltivate i campi con quest’acqua, se pescate, lo fate a vostro/nostro rischio e pericolo: perché lorsignori e chi li appoggia non ne risponderanno di certo, dicendo che è tutto a posto, ben diluito – è quanto scrive in una nota Andrea Liberati, presidente Italia Nostra Terni – I politicanti, intanto, raccontano con voce sola le consuete favolette sul futuro ‘green’ delle Acciaierie di Terni”. In effetti a leggere i valori contenuti nelle tabelle inviate da Arpa vengono alcuni dubbi, diciamo così, sugli effetti ‘benefici’ che a breve e lungo termine possono produrre nelle falde, nel suolo e nell’aria. Qualcuno ricorderà il “venticello mortifero” di qualche giorno fa a Prisciano forse.

Pericolo cromo e nichel da lavorazioni Arvedi Ast
La riflessione arriva pochi giorni dopo il tanto atteso e sospirato accordo di programma che è stato recepito da tutte le parti in modo positivo per alcune misure ‘green’ contenute nel documento: “Peccato che né l’Accordo di Programma, né la Regione Umbria, tantomeno il Comune, impongano all’Azienda alcuna minima misura per abbattere inquinanti come cromo, mercurio e molto altro in aria-suoli (e alimenti), così come, appunto, non c’è niente contro i metalli pesanti che, da vari decenni, si riversano nel fiume Nera dai depuratori AST” – commenta Liberati – E il nichel, fuori controllo come il resto? Vedremo forse nel 2030, intanto ammaliamoci pure”. Sul nichel gli abitanti di Prisciano sanno bene di cosa stiamo parlando, visto che abitano in una delle zone con il più alto tasso di nichel nel mondo.
Italia Nostra “Disastro ambientale”
“L’Accordo Governo-Regione-Comune per AST è puro greenwashing: nessun futuro intervento nemmeno contro i metalli pesanti nelle falde acquifere sottostanti le discariche, aree già gravemente contaminate, discariche che saranno comunque lasciate allargare a dismisura – conclude Liberati – Il disastro ambientale combinato da costoro e dai loro sodali è più che sufficiente per diffidare, sospendere e, infine, chiudere -da tempo – un pezzo di fabbrica, dagli immondezzai -colabrodo di scorie e fanghi all’area a caldo. La Regione, invece, che fa? Apre il solito “tavolo” con gli inquinatori seriali, stavolta per provare a ridurre il solo nichel nell’aria entro il 2030, atto dovuto per via di soglie di legge in arrivo. Le Acciaierie quindi ammorberanno aria-acqua-suoli come sempre, col placet della solita politica asservita alla “continuità produttiva” e ai correlati compitini. Tutto il resto è fuffa”.