Rapina aggravata: questa l'imputazione con la quale è stato tratto in arresto dagli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla dottoressa Peppicelli, questa notte, un giovane di 22 anni originario dell'Agrigentino, ma domiciliato a Spoleto, e di professione carpentiere, presunto responsabile della rapina compiuta ai danni del Circolo ARCI di S. Giovanni di Baiano nel pomeriggio di ieri.
Il rapinatore, con un passamontagna calato in volto ed un coltellaccio da cucina si era avventato, intorno alle 17,30, contro la titolare del Circolo, scavalcando con un balzo il bancone del bar e puntando l'arma contro la gola della povera malcapitata.
Arraffati i pochi soldi della cassa – il bottino ammontava a 270 euro – non contento ha tentato di farsi dare altri soldi iniziando a dare in escandescenze e rompendo alcuni bicchieri ed alcune suppellettili del locale. Il rumore ha attirato alcuni soci del Circolo presenti nelle sale attigue, ed uno in particolar modo si è reso protagonista di un gesto di reazione, scaraventando una sedia sulla testa del rapinatore che vista la mala parata è fuggito precipitosamente.
Giunta rapidamente sul posto una volante della polizia, mentre gli agenti erano intenti a ricevere le prime indicazioni sull'accaduto, un giovane, che si è rivelato poi essere il rapinatore, coperto con un berretto calzato in maniera anomala sulla fronte, si è avvicinato agli stessi chiedendogli cosa fosse successo, per poi andare al banco del Bar chiedendo da bere e tentando maldestramente di cancellare un impronta evidente di scarpa rimasta impressa sul bancone stesso.
Gli agenti, accortisi del gesto inusuale lo hanno fermato immediatamente per accertamenti. Condotto in Commissariato, non c'è voluto molto tempo per farlo cadere in contraddizione su alcune coincidenze strane. Il giovane carpentiere, infatti, non dava spiegazione del vistoso bernoccolo sulla fronte, né sapeva spiegare la coincidenza dell'impronta del bancone con le sue scarpe.
Si è poi scoperto che lo stesso, appena fuggito dai locali dell'ARCI, si era precipitato a comprare un berretto per coprirsi la vistosa ecchimosi frutto della “sediata” ricevuta, e per fare l'acquisto era peraltro rimasto vestito nello stesso modo in cui si era presentato il potenziale rapinatore del pomeriggio.
Il ventiduenne agrigentino, alla luce dei vistosi riscontri, è stato così tratto in arresto con l'imputazione di rapina aggravata.
Rimane lo stupore per il gesto “infantile” di tornare sulla scena del delitto per cancellare una traccia poco identificabile in quel contesto, fatto questo che lo ha tradito e fatto arrestare.
(Carlo Vantaggioli)
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