In una situazione generale di crisi del sistema imprenditoriale umbro, anche quando si manifesta la preziosa possibilità di aiuti sotto forma di fondi da utilizzare in progetti di investimento che riguardano non solo il miglioramento tecnologico produttivo ma anche la possibilità di assunzioni di personale, dover ammettere che la struttura tecnica dei bandi non consente a certe aziende la partecipazione con annessi benefici, suona come una sconfitta bruciante del sistema stesso.
E’ quanto accade alla Paolini S.p.A. di Narni, impresa d’eccellenza del comparto “legno”, tipologia non ricompresa nel bando “Area di Crisi Complessa” legge 181 appositamente strutturata per il rilancio dell’area ternana. Una situazione paradossale che sta per vedere il trasferimento della stessa azienda nella vicina regione delle Marche dove le condizioni sembrano essere più favorevoli. La stessa Paolini SpA racconta con una nota esaustiva la situazione creatasi ed i progetti futuri:
“La Paolini S.p.A, azienda narnese, ha partecipato al bando “Area di Crisi Complessa” legge 181 tenutosi nei mesi scorsi che come scopo il rilancio del territorio ternano che da anni versa in una grave crisi industriale. L’intervento ha come scopo il rilancio delle attività imprenditoriali locali che hanno programmi di investimento e nuove assunzioni per i prossimi tre anni.
Il Comparto legno di cui la Paolini fa parte non è stato inserito fra le categorie prioritarie comportando una penalizzazione all’azienda di 25 punti, coi quali sarebbe arrivata seconda, che l’ha esclusa dagli interventi finanziabili.
La Paolini da anni si adopera nel territorio per far crescere il proprio settore, ma non può che constatare lo scarso peso che questo ha in ambito socio-politico nel territorio provinciale e regionale.
L’azienda, ha così deciso di delocalizzare parte delle attività produttive nelle Marche, dove storicamente il settore legno costituisce un importante tassello per l’economia di quella regione ed offre un importante contributo al PIL nazionale.
Delle 30 nuove assunzioni previste pertanto 24 saranno effettuate fuori dal territorio ternano.
Nel medio termine saranno poi riviste le strategie attualmente in essere nella sede di Narni.”