La risposta dei Carabinieri della Compagnia di Assisi alla escalation di furti consumati in quest’ultimo periodo non si è fatta attendere. Un tentativo di scippo in pieno giorno, scoperto anche grazie alla capillare presenza sul territorio dei militari ed all’alto senso del dovere di uno di essi che, pur trovandosi libero del servizio, non ha esitato a intervenire per assicurare alla giustizia lo scippatore.
E’ da poco passato mezzogiorno quando il militare, a bordo della sua auto, nota sfrecciare una Fiat Bravo a lui già nota: si accorge della targa, che aveva già annotato sul suo telefono cellulare. Ma c’è di più: riesce ad immortalare la fisionomia del conducente, già gravato da precedenti per furto. Immediatamente dopo una nuova scoperta: la Centrale Operativa dirama le ricerche di una macchina identica a quella notata pochi attimi prima, usata per commettere uno scippo in pieno centro abitato di Petrignano ai danni di una anziana donna 85enne del posto.
Il passo successivo è breve e decisamente incisivo: una pattuglia dei Carabinieri e i colleghi della stazione di Petrignano arrivano sul posto, per bloccare le vie d’uscita dalla zona. Poi, si presentano in casa del presunto ladro. Qui trovano il 34enne siciliano, il quale, condotto in caserma, ha raccontato la vicenda, tassello per tassello. Di primaria importanza sono anche i filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza della zona, passati al setaccio dai Carabinieri, fino a quando i militari non arrivano alla svolta nelle indagini. Una telecamera inquadra la macchina usata dall’uomo avvicinarsi alla vittima ferma in quel momento sul marciapiede di via G. Marconi: lo scippatore tira fuori il braccio dal finestrino e afferra la borsa. Sono secondi interminabili: il malvivente fa cadere l’anziana rovinosamente a terra; nonostante questo la donna non desiste e viene trascinata a terra per alcuni metri.
Messo di fronte all’evidenza l’uomo ha ammesso la propria responsabilità. Per lui sono scattate le manette: nell’udienza di convalida per la tentata rapina aggravata, il GIP di Perugia ha disposto nei confronti dello stesso l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.
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