“Il Comune di Città di Castello insieme alla Pro loco e ai cittadini sta lavorando con il gestore per delocalizzare l’antenna di Cinquemiglia, in vista di un regolamento e di un piano comunale, che individui i luoghi sensibili”.
Così il sindaco Luciano Bacchetta ha chiuso il dibattito, a cui ha partecipato anche una rappresentanza dei residenti, nella seduta congiunta della Commissione ‘Servizi’ e ‘Assetto del territorio’, presiedute rispettivamente da Luciano Tavernelli (Pd) e Giovanni Procelli (La Sinistra).
Rossella Cestini, assessore all’Urbanistica, ha detto che “la questione del collocamento delle antenne è tornata d’attualità: abbiamo richieste a Cinquemiglia, ma anche all’ospedale e al Park Geal. Giungono con il via libera dell’Arpa perché il potenziamento della rete ha una copertura nazionale dai Decreti del Governo. Il Comune ha pubblicato le richieste perché i cittadini possano essere informati: ci sono motivi ostativi per Cinquemiglia, stiamo pensando ad uno spostamento anche per l’ospedale“.
A livello comunale il tema va affrontato in modo globale con un regolamento e la dislocazione. Abbiamo predisposto i fondi per il censimento, il piano e una norma di utilizzo e geografia per dare una garanzia alla popolazione, individuando zone sensibili e parametri di precauzione. Sarà utile anche se non risolutiva del problema
Lucia Bonucci, responsabile del Servizio Attività produttive e Salvaguardia Ambientale del Comune, ha aggiunto: “Preoccupa il passaggio tra 4 e 5G. Lo stato ha definito questo settore priorità nazionale nel decreto Semplificazioni e non si può limitare la rete per le Telecomunicazioni. I sindaci non possono dire ‘no’ a nuovi impianti ma dire dove possono essere installati su tavoli tecnici con i gestori, alla luce dei loro piani di sviluppo. L’obiettivo è stilare un piano e un regolamento.
Saranno individuate le aree sensibili e quelle dove si possono prevedere siti, ci sarà un passaggio in Consiglio comunale. I tempi sono dai 6 a 9 mesi. L’ufficio nel frattempo cercherà di rallentare gli iter: per esempio per l’antenna dell’ospedale abbiamo proposto la Cittadella della Protezione civile
Sassolini (FI): “Non è la prima volta che si mette avanti il piano per le antenne da approvare tra 6-7 mesi. In tanti anni è sempre stato promesso e mai fatto”. Arcaleni (Castello Cambia): “Siamo in ritardo ma un passo in avanti va fatto. Facciamo un regolamento anziché il piano di localizzazione che implica tempi lunghissimi. Le persone si aspettano risposte ora”. Luca Secondi (vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici): “In realtà il legislatore dà ai territori il piano per coprire zone che non hanno rilevanza commerciale e che rimarrebbero scoperte. Sull’antenna di Cinquemiglia si è attivata la Pro loco che ha rappresentato al Comune il disagio. Il Comune ha presentato motivi ostativi al gestore che ora incontreremo. Un elemento da non sottovalutare è che il gestore installa perché c’è un privato che dà disponibilità ad ospitare l’antenna. Il Recovery fund punta alla digitalizzazione, i soldi arriveranno per queste infrastrutture”.
Gasperi (Gruppo Misto): “La norma locale non può andare contro quella nazionale, andiamo ad un’interlocuzione con il gestore senza promettere regolamenti in senso elettorale. La mia proposta è delocalizzarla”. Rigucci (Gruppo Misto): “Le antenne producono effetti sull’ambiente, per esempio sulle piante. C’è un allarme sanitario in senso oncologico, dobbiamo salvaguardare la salute e siamo circondati da impianti”. Procelli (La Sinistra): “Ci sono proteste ovunque contro il 5G, che a noi è imposto dalla UE. Nei mesi in cui staremo facendo il piano, saremo sommersi dalle richieste. Installiamole in terreni del Comune così i privati non ci guadagnano”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Nel decreto Semplificazione le reti sono una priorità, c’è una giurisprudenza consolidata. Il nostro regolamento potrà interdire il territorio alle antenne? Se escludiamo paesaggio, case, scuole, luoghi sensibili, dove le mettiamo?”.
Bacchetta ha concluso il dibattito dicendo: “Anch’io ho molte perplessità su queste tecnologie. Ma dovendo rispettare per primo la legge, se consente di installare le antenne, non ci si può rifiutare. Sono d’accordo nell’individuare i luoghi sensibili e dove vietarle, è già in atto un dialogo col gestore per spostare l’impianto di Cinquemiglia. E’ chiaro che la situazione potrebbe riproporsi e si potrebbero aprire più fronti. Abbiamo alcuni strumenti, limitati ma efficaci, di intervento. Il problema più generale va affrontato perché molto diffuso. Essendoci un lucro per i privati, molti sono tentati di stipulare contratti con le compagnie. Facciamo quanto prima il regolamento”.