Altissima adesione in Umbria per lo sciopero dei dipendenti della catena Lidl, proclamato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. In provincia di Perugia ben 3 supermercati sono rimasti chiusi oggi: quelli di Castiglione del Lago, Città della Pieve e Spoleto.
A commentare la “altissima adesione” allo sciopero allo sciopero, “a testimonianza del forte disagio vissuto da chi ogni giorno garantisce il funzionamento dei punti vendita” è la Filcams Cgil di Perugia.
Oltre ai tre supermercati rimasti completamente chiusi, nei punti vendita di Perugia, Foligno e Marsciano si sono registrati “disservizi e riduzioni del servizio dovuti all’ampia partecipazione dei dipendenti allo sciopero”.
“La protesta – spiegano da Filcams Cgil – è nata da una situazione ormai insostenibile per chi lavora nei supermercati Lidl, dove i carichi di lavoro sono sempre più pesanti, i turni vengono imposti senza reale conciliazione con la vita privata e mancano risposte concrete da parte dell’azienda sul rinnovo del contratto integrativo. I lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di alzare la voce per chiedere una riorganizzazione dei turni di lavoro che tenga conto dei tempi di vita e delle esigenze familiari; un aumento del personale nei punti vendita per ridurre lo stress e garantire pause dignitose; un contratto integrativo aziendale che riconosca economicamente l’impegno quotidiano e le condizioni lavorative sempre più gravose; il rispetto della dignità dei lavoratori, che troppo spesso si ritrovano soli in negozio a fronteggiare code, urgenze e mancanza di supporto”.
“Questo sciopero – concludono dal sindacato – è stato un segnale forte, chiaro e determinato: i lavoratori non sono più disposti a subire in silenzio. Se oggi molti punti vendita sono rimasti chiusi è perché chi lavora ha deciso di far valere i propri diritti. Chi sciopera cambia le cose, chi resta fermo le lascia com’erano. La Filcams Cgil Perugia continuerà a promuovere e sostenere ogni iniziativa di mobilitazione per dare voce alle richieste di dignità, rispetto e miglioramento delle condizioni lavorative”.