Luca Biribanti
Aggiornamento ore 11.00 del 13/10 – Scongiurata l'ipotesi di una evacuazione di massa, questa mattina sembra che la situazione meteo stia lentamente migliorando. Le acque stanno pian piano ritirando l'onda di devastazione che ha lasciato milioni di euro di danni dietro di sè.
Oltre ai danni materiali a edifici, strade, infrastrutture, stabili, ci sono ingenti danni economici per l'agricoltura e l'industria locale, già duramente provata dalla crisi nazionale.
Continuano anche in questi minuti gli interventi dei Vigili del Fuoco per riportare alla normalità la situazione, anche se ancora si registrano centinaia e centinaia di criticità.
Critica la situazione per quanto riguarda il traffico, andato in tilt lungo le arterie di collegamento all'altezza del casello dell'A1. Chiusi i tratti tra Fabro e Orvieto, che attualmente è una città praticamente isolata, così come sono isolati molti quartieri, rimasti senza energia elettrica.
Ripristinato invece il traffico sul Ponte dell'Adunanza.
Al momento preoccupa anche la sicurezza di alcuni animali, sia domestici che di allevamento. Molti hanno smarrito i padroni e sono fuggiti dalle stalle; vagano per le strade allagate in cerca di un rifugio. Un'emergenza che si aggiunge all'emergenza generale
La situazione nell'orvietano torna a diventare preoccupante minuto dopo minuto. Anche a sera inoltrata i Vigili del Fuoco hanno continuato a soccorrere i cittadini che hanno richiesto di poter abbandonare le proprie abitazioni, visto che ancora non smette di piovere e il livello di guardia del fiume Paglia continua a preoccupare. Le forze impegnate nei soccorsi – Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Vigili, Polizia e Carabinieri – hanno allestito un campo base presso la caserma “Piave” di Orvieto, dove si trova anche il Comandante Provinciale di Terni dei Vigili del Fuoco, l'ingegner Zappia, che sta coordinando le operazioni di soccorso e intervento. Al momento la preoccupazione maggiore è per questa notte e il comandante è in questi minuti con il sindaco di Orvieto, Antonio Concina, per concertare un piano di sicurezza straordinario, vista la gravità della situazione. A ore è prevista una nuova piena del fiume Paglia e, a quanto appreso dai Vigili del Fuoco, niente è escluso; potrebbe rendersi necessaria infatti anche un'evacuazione di massa dell'intera area.
Per far fronte ad ogni evenienza sono arrivati anche Vigili del Fuoco da Teramo, Ancona e L'Aquila che si aggiungono ai circa 100 pompieri presenti sul posto e una 30ina di mezzi terrestri e anfibi.
Oltre al Paglia, c'è da tenere sotto controllo il Tevere, che in questi minuti si è gonfiato in modo preoccupante. A breve potrebbe verificarsi un'ulteriore esondazione che metterebbe in ginocchio l'orvietano e, come se non bastasse, la diga di Corbara sta raggiungendo la sua capacità di contenere acqua, pertanto a breve potrebbe essere necessario aprire il muro di cemento per far defluire a valle l'eccesso di acqua. Per questo sarà necessario evacuare gli abitanti che occupano la zona a valle e mettere in sicurezza l'intera area.
Nel frattempo anche la governatrice Catiuscia Marini, rilasciando un'intervista a Repubblica.it, si è detta molto preoccupata per la situazione: “L'Italia è un paese fragile, così come l'Umbria è una terra fragile, per questo abituata a fare una programmazione con piani regolatori e un'edilizia non abusiva. Siamo in presenza di un fenomeno naturale straordinario, dove i piccoli torrenti e i piccoli fiumi sono cresciuti molto rapidamente e non sono riusciti a contenere i 250 mm di acqua caduti in poco più di 24 ore. Questo alluvione sta causando molti danni, soprattutto all'agricoltura. Sono ancora preoccupatissima per quanto sta accadendo perchè ancora non smette di piovere e non sappiamo cosa accadrà nelle prossime ore. La grande diga di Corbara forse dovrà rilasciare acqua e sarà necessario mettere in sicurezza i territori che si trovano a valle della diga”.
© Riproduzione riservata
ARTICOLI CORRELATI:
