Sono arrivati non solo dall’Europa, ma anche da America del Nord e del Sud, Asia e Australia in visita al Centro Tori Chiacchierini, a Perugia, per conoscere questa realtà riconosciuta a livello internazionale come un’eccellenza nella produzione di seme di bufala mediterranea.
L’occasione è stata una tappa del corso di formazione su gestione e industria del bufalo organizzato dall’International buffalo federation (Ibf). Durante la sessione di lavori è stato presentato il centro che lavora anche sui bovini, specializzato nella genetica delle razze da carne, in particolare di quella Chianina.
Si è parlato della selezione genetica dei maschi di bufalo di razza mediterranea italiana e sono state illustrate le modalità di produzione del materiale seminale. Il Centro Tori è una piccola realtà aziendale nata oltre 50 anni fa, acquisita nel 1975 da Augusto Chiacchierini, medico veterinario, e condotta dopo la morte del padre, nel 1993, dalla figlia Anna.
“C’è una grande passione e dedizione di tutti i dipendenti – ha spiegato Chiacchierini –. Il nostro successo è dovuto alla capacità di fare squadra”. La qualità del prodotto e il benessere degli animali sono i capisaldi della filosofia secondo cui opera il centro, per questo sono state ristrutturate tutte le stalle e realizzati nuovi laboratori per la lavorazione del materiale seminale. “Per garantire la sanità degli animali – ha spiegato Anna Chiacchierini – i tori vengono testati ogni 28 giorni”.
Le analisi qualitative vengono condotte nei laboratori del centro con macchinari molto sofisticati. Viene praticata anche la Crioconservazione, cioè la conservazione del seme con azoto liquido. “Questo permette – ha sottolineato la Chiacchierini – di avere stock importanti di seme sia per i clienti che per la salvaguardia genetica”. A questo proposito, il Centro Tori Chiacchierini ha una Banca del seme dei tori fondatori della razza Chianina con semi conservati da oltre 50 anni quando ha iniziato a essere praticata questa tecnica. Ad illustrare i vantaggi nell’allevamento della razza mediterranea italiana rispetto ad altre è stato Andrea Rosati della Federazione europea di zootecnia.
“La bufala mediterranea – ha spiegato Rosati – è notoriamente la varietà della specie bufalina più produttiva al mondo. Mentre in altri Paesi ci sono esperienze di animali molto produttivi ma limitate in aziende, in Italia abbiamo un patrimonio nazionale di oltre 400mila animali dei quali circa 60mila, secondo gli ultimi aggiornamenti, sono controllati mensilmente, quindi da noi la produttività è certificata. I miglioramenti genetici rispetto alla razza sono avvenuti solo in Italia che oggi è l’unico Paese con uno schema nazionale di miglioramento genetico. Il Centro Tori Chiacchierini è un elemento di punta di questo sistema nella diffusione del miglioramento genetico a livello nazionale”.
I controlli sanitari al Centro sono garantiti dal servizio veterinario della Usl Umbia1. “I campioni prelevati nell’ambito dell’attività di controllo – ha spiegato Giovanni Pezzotti, responsabile dell’area ricerca e sviluppo dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche – vengono consegnati all’Izsum che esegue gli accertamenti analitici. Un centro come questo, che vede la sua attività improntata a livello internazionale, non può che rispettare rigidamente tutte le regole europee ed eventualmente richieste dai Paesi nei quali intende esportare i prodotti. La garanzia sanitaria è un requisito essenziale senza il quale non esiste nessuna possibilità di produzione e commercializzazione”.
“Ibf nelle sue attività sullo sviluppo del bufalo nel mondo – ha dichiarato Antonio Borghese, segretario di Ibf – è qui perché in questo corso formativo per 25 stranieri, professori universitari, tecnici governativi o allevatori è importante conoscere anche gli aspetti dell’inseminazione artificiale e questo è un centro genetico che produce seme di bufali, anche sessato, adoperando tecnologie molto moderne”.