Il navigatore di Città di Castello ha portato a termine la sua impresa, attraversando l'Oceano Atlantico a bordo di una barca a vela di 5 metri
Alessio Campriani ha finalmente portato a termine, dopo 33 giorni di navigazione complessivi, la sua straordinaria impresa: attraversare l’Oceano Atlantico a bordo di una barca di soli 5 metri partendo da Lagos (Portogallo) fino ad arrivare a Guadalupa, nei Caraibi.
Proprio stamattina (5 aprile) alle 7.40 italiane circa (1.40 ora locale) è stato trainato nel porto di Pointe à Pitre. Nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate durante il tragitto Alessio è dunque riuscito a completare il suo percorso. Negli ultimi giorni la navigazione è stata rallentata dalla mancanza di vento, costringendolo a razionare viveri e acqua, inoltre si è trovato a dover fare i conti con diverse avarie a bordo, tra cui la rottura di una delle vele. Diversi anche i problemi fisici riportati: micro traumi a mani, ginocchia, schiena e un’importante infezione ai glutei che lo attanaglia da circa una settimana. Per non parlare di uno dei momenti più complicati del viaggio: l’attracco al porto senza motore e con una vela danneggiata.
La Cepu Pinky I, l’imbarcazione usata, è stata costruita artigianalmente interamente da Alessio insieme al suo team tecnico con l’intenzione di compiere un’impresa a dir poco audace: attraversare l’Oceano Atlantico da solo, senza motore né assistenza. La barca non è abitabile: non ha cabina né bagno né zona cottura e non è dotata di spazi vivibili al coperto ad eccezione di una cellula di sopravvivenza di 1 metro quadrato, utilizzabile solo in caso di emergenza.
Dopo aver completato e testato la sua barca, Alessio parte da Lagos, in Portogallo, il 4 novembre 2022, con l’intenzione di raggiungere Guadalupa ma, a causa di un inconveniente (rottura dell’attacco al pilota automatico e un infortunio alla schiena) è stato costretto a riparare a Lanzarote nelle Isole Canarie e interrompere momentaneamente la traversata.
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Dopo quasi 3 mesi, il 27 febbraio scorso il navigatore di Città di Castello riparte per portare a termine la traversata ma anche stavolta si trova a dover fare i conti con un guasto elettrico e altri problemi, quindi dirotta verso le isole di Capo Verde, dove si ferma alcuni giorni per procedere alla sostituzione della batteria, alla riparazione di una vela strappata e alla messa a punto dell’imbarcazione per affrontare il lungo viaggio.
Riparte il 13 marzo dirigendosi verso i Caraibi. Davanti a sé ha 2100 miglia da percorrere ad una velocità media stimata di 5 kn per un totale di circa 20 giorni di navigazione, guidato a distanza dal team tecnico che lo segue composto da Stefano Provincia (maestro d’ascia), Federico Rossi (docente di Ingegneria dell’Università di Perugia), Franco Milli (vicepresidente Circolo Velico) e Federico Minelli (fotografo professionista). Durante il viaggio si trova ad affrontare diversi problemi: forti raffiche di vento, onde altissime, danni alle vele e alle attrezzature di bordo, che però non gli impediscono di proseguire verso la meta. Ma ormai tutti i problemi sono alle spalle: è tempo di godersi questo grandissimo risultato con la grande soddisfazione di aver compiuto un’impresa davvero incredibile.