di Bernardino Ragni (*)
Molti mesi or sono Italia Nostra fu raggiunta telefonicamente da un residente dell’acropoli spoletina, preoccupatissimo per il fatto che era in corso l’abbattimento della grande sofora che torreggiava nell’aiuola nord-est dei giardini di Piazza Campello. Il segnalatore aggiunse che gli abbattitori dichiaravano che tale operazione era finalizzata al “guadagno” di due posti auto.
Da parte nostra dichiarammo che quella sofora, nonostante l’aspetto, stava benissimo e accusammo il Comune di Spoleto di abbattere alberi per guadagnare posti-auto. L’ingegnere capo Coccetta e l’assessore ai lavori pubblici Cintioli si affermarono invece che, anzi, il “verde” sarebbe aumentato e, assolutamente (come va molto di moda dire adesso) il motivo di quell’abbattimento non era certo quello di far posto alle auto. Seguì un “balletto” sull’asfaltatura che, dapprima si “mangiò” tutto lo spazio una volta ombreggiato dal grande albero, accreditando l’ipotesi dei posti-auto, poi fu rimossa senza però alcun ripristino dell’aiuola, del manto erboso e, magari, di uno o più cespugli o arbusti o alberi che potessero sostituire l’antica sofora e fugare, di fatto, qualsiasi “sospetto” su veri motivi di quell’asportazione.
Oggi, a molti mesi di distanza, la situazione è quella documentata dalla foto: era vera la spiegazione peggiore, quell’albero quasi secolare e in buone condizioni ha ceduto il posto a due “stalli” per auto. È qui che si conferma l’antico adagio: “tutto fa brodo” per svilire, imbruttire, degradare il Centro Storico spoletano, anche piccole e grandi bugie.
(*) Presidente Italia Nostra sez. Spoleto