Sono partiti in via Bruno Buozzi a Bastardo i lavori per la realizzazione di 9 alloggi da affittare per 30 anni a canone concordato.
Un intervento reso possibile grazie ad un contributo della Regione dell'Umbria di 700 mila euro stanziati nell'ambito del POA 2010 e assegnate dal Comune dopo un bando di evidenza pubblica all'impresa “Emili costruzioni” di Giano dell'Umbria.
Una opportunità importante sopratutto per giovani coppie e per famiglie a basso reddito che non hanno la possibilità di accedere alle abitazioni a canone sociale e che potranno trovare una sistemazione in alloggi affittati ad un prezzo convenzionato, al di sotto del canone di mercato, stabilito sulla base di accordi quadro sottoscritti tra enti locali, associazioni di inquilini e costruttori.
Per il Comune si tratta del secondo importante intervento nell'area Ater di Via Bruno Buzzi, già oggetto di un importante intervento di riqualificazione e di bonifica, realizzato direttamente dall'Azienda di Edilizia residenziale pubblica.
Entro la fine dell'anno è previsto il completamento di questo primo intervento, che interessa le 40 famiglie già residenti e che prevede il rifacimento delle principali opere di urbanizzazione, la sistemazione degli spazi comuni e la realizzazione di autorimesse per ogni famiglia, per un importo di oltre 800 mila euro.
Nei lotti residui è invece prevista la realizzazione di due nuove palazzine, la prima delle quali assistita dal contributo pubblico di 700 mila euro e finalizzata alla locazione a canone agevolato.
“Il progetto di riqualificazione dell'intera area delle Ex Case popolari di Via B. Buozzi era uno degli interventi programmati da questa Amministrazione – spiega il Sindaco di Giano Paolo Morbidoni – con l'obiettivo di riconsegnare alle 40 famiglie che attualmente vi abitano un'area riqualificata e per decenni lasciata in stato di forte degrado. Grazie a questo ulteriore investimento che si realizza con fondi pubblici possiamo dire di aver chiuso il cerchio, non solo dando una risposta concreta alla emergenza abitativa che investe un numero crescente di famiglie, ma creando una opportunità di lavoro ulteriore in una fase di grande difficoltà economica.”