Prima viene convocata una conferenza stampa di bilancio sulla quarta edizione del master universitario di II livello in “Miglioramento sismico, restauro e consolidamento del costruito e monumentale”, quando in realtà non c’era nessuna conferenza stampa e a mezzogiorno gli interventi si erano praticamente già conclusi, con l’avvio della consegna degli attestati di partecipazione agli studenti. Poi, alle domande dei giornalisti sulle irregolarità riscontrate nelle 55 abitazioni edificate dopo le attività sismiche del 1997 a Giove di Valtopina e poste sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, o chiedendo opinioni su possibili irregolarità nella ricostruzione post-sisma in generale, gli esperti non si sono voluti nemmeno esprimere. “Non saprei”, “non sono la persona adatta”, “non conosco nulla della vicenda”, “chieda a…” le risposte più gettonate. È quanto successo nella tarda mattinata di ieri nell’aula magna del Centro Studi “Città di Foligno” dove, con la consegna degli attestati ai 16 laureati in architettura o ingegneria (provenienti da diverse regioni italiane) che si sono cimentati con le problematiche della conservazione in sicurezza del nostro patrimonio architettonico e monumentale, si è concluso il master in “Miglioramento sismico, restauro e consolidamento del costruito e monumentale” organizzato da Università degli Studi di Perugia, Comune di Foligno, Centro Studi “Città di Foligno”, Centro Studi “Sisto Mastrodicasa”, e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
Il master, diretto dal professor Antonio Borri, docente di scienza delle costruzioni alla Facoltà di Ingegneria dell’ateneo perugino, è nato nel 2004 in seguito alle esperienze maturate a Foligno, centro dell’attività di ricostruzione postsismica. Dopo 4 edizioni e 8 anni di attività il corso si è affermato nel panorama dell’offerta formativa italiana in tema di restauro e consolidamento del costruito storico diventando un importante punto di riferimento per la formazione, la sperimentazione e la ricerca in questo settore. Didattica frontale su storia della meccanica delle murature, scienza delle costruzioni, teoria delle strutture, riabilitazione strutturale, scienza e tecnologia dei materiali compositi, chimica per i beni culturali, rilievo dell’architettura, tecniche di consolidamento e restauro strutturale, problemi strutturali e dell’edilizia storica e monumentale, fondazioni e restauro; seminari, incontri di studio ed approfondimento relativi all’analisi di casi studio su restauro e consolidamento, condotti presso beni pubblici e privati sia in Umbria che, in particolare, nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo; attività per lo più accompagnate da visite dirette ai cantieri presso beni oggetto di analisi strutturale; tirocinio presso alcuni importanti studi professionali, noti per la loro competenza in materia di restauro e consolidamento, oppure presso enti pubblici o imprese; studi progettuali su manufatti con un elaborato finale: queste le attività del master svolte dagli studenti.
Attualmente è in corso di progettazione la quinta edizione del master che, probabilmente, verrà pianificata in collaborazione con l’università di L’Aquila. Sarà infatti prevista un’importante componente di tirocinio e di attività sul campo, in collegamento con la ricostruzione di quelle zone colpite dal sisma del 2009.
Alla consegna degli attestati è intervenuto, tra gli altri, il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, che ha posto l’accento sull’importanza della formazione e sulla necessità di “selezionare i corsi più qualificati”. Il direttore del master Borri ha ricordato “l’entusiasmo di allievi e docenti durante lo svolgimento di questo corso”. Per il presidente del Centro Studi “Città di Foligno”, Paolo Trenta, “c’è soddisfazione per aver raggiunto questo risultato. Ora è il momento di riflettere su alcuni aspetti – come lo sbocco occupazionale – prima di promuoverne uno nuovo”.
(Eli. Pan.)
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