Si fanno complicate le relazioni sindacali all’aeroporto “San Francesco d’Assisi” di Perugia. Lo scorso 25 giugno, Filt-Cgil, UGL, UILTRASPORTI e Fit-Cisl Umbria, hanno comunicato l’avvio della procedura di raffreddamento e contestualmente la proclamazione dello stato di agitazione dello scalo umbro.
Causa principale delle decisioni, la mancata risposta della SASE alle richieste di incontro inviate dai sindacati. Ma a seguito dello stato di agitazione, finalmente le organizzazioni sindacali sono state convocate per lunedì 6 luglio alle ore 15 dalla società.
Il bilancio
E’ di pochi giorni fa, peraltro, la polemica vivace nata dopo l’approvazione del bilancio di gestione 2019 da parte del CdA di SASE, ente di gestione dell’aeroporto. Bilancio che fa intravedere all’orizzonte nuvole nere per il San Francesco d’Assisi.
I sindacati
Questa la nota ufficiale delle organizzazioni sindacali di categoria sulla proclamazione dello stato di agitazione.
“Le scriventi O.O.S.S., in relazione alle numerose richieste di incontro, attualmente tutte inevase, inviate rispetto ai continui atti unilaterali, di materia contrattuale, di materia legata alla sicurezza del lavoro, di mancanza di informativa rispetto all’ avanzamento della CIGS, sulla necessità di un confronto preventivo, rispetto alla turnificazione del personale, relativa alla riapertura dell’ aeroporto, ritengono necessario attivare tutte le iniziative utili per arrivare ad una definizione della vertenza. Per quanto sopra esposto.
Con la presente, le OO.SS. sono a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale di SASE all’ interno dell’aeroporto “San Francesco” di Perugia e ad aprire formalmente le procedure di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 e successive modifiche“.