Definito il testo del Protocollo d'Intesa tra il Comune di Spoleto, l'Università degli Studi di Perugia, il Gruppo Novelli srl, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, l'Università dei Sapori s.c.a.r.l. e condiviso con l'ASL 3 e l'associazione “Terra Sana Umbra” per la costituzione a Spoleto del Centro Umbro di Ricerca e Formazione per gli Alimenti e le Abitudini Alimentari. Una volontà che troverà concreta attuazione entro il mese di gennaio quando, tutti i soggetti coinvolti nel progetto, sottoscriveranno il Protocollo d'Intesa impegnandosi direttamente nella realizzazione del Centro.
“La presenza nel nostro territorio di numerose aziende agro-alimentari di alto livello – ha dichiarato il Sindaco Daniele Benedetti – insieme alla esperienza maturata nel settore dell'alta formazione, sono elementi che rappresentano un'ottima base di partenza per la costituzione nella nostra città di un centro di ricerca e formazione in un settore di grande importanza come quello delle scienze alimentari”.
Tre i Dipartimenti dell'Università di Perugia coinvolti nel progetto: quello di Medicina Interna Sezione di Scienze Endocrine e Metaboliche (attivo da anni come Dipartimento Universitario convenzionato con la Regione Umbria); il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche, Sezione di Biochimica e Biologia Molecolare (studio degli effetti biochimico-molecolari di principi attivi contenuti negli alimenti) e il Dipartimento di Scienze Economico Estimative e degli Alimenti Sezione di Chimica Bromatologica, Biochimica, Fisiologia e Nutrizione (studio della chimica degli alimenti e definizione della composizione e delle caratteristiche fisico-chimiche di un alimento).
“È un progetto molto ambizioso a cui stiamo lavorando da mesi – ha dichiarato l'assessore Maria Margherita Lezi – L'obiettivo è creare a Spoleto un centro che affronti la ricerca di base sugli alimenti, con l'istruzione e la formazione finalizzata all'introduzione di nuove tecnologie e di metodi per il miglioramento della qualità del settore alimentare. In questo quadro il contributo della Fondazione CARISPO, sempre attenta alle esigenze del territorio, assume una valenza molto particolare perché garantirà l'istituzione di due borse di studio per giovani ricercatori”.