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Alto Lazio: il segreto di Vignanello

Laura Caldara

Alto Lazio: il segreto di Vignanello

Sab, 18/03/2023 - 12:09

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I giardini del Castello Ruspoli si dividono in quattro macro aree chiamati: Giardino di Verdura, Giardinetto Segreto, Barco e Barchetto


Poco noto, ma certamente non agli stranieri, l’Alto Lazio racchiude tesori d’arte e scorci mozzafiato. Un itinerario tutto da scoprire: immagini affascinanti ed impregnate di storia tra palazzi e giardini storici, borghi medioevali e boschi. Sulle orme di Goethe, Haydn, artisti, registi e papi…È la Maremma laziale, a circa un’ora da Roma. Una terra di campagne, verde paesaggi incantevoli, che ruota intorno a Viterbo, la Città dei Papi.

Terra magica e metafisica non è raro ritrovarsi nel bel mezzo di un set. Magari a Palazzo Farnese, a Caprarola o Castello Ruspoli, una terra circondata da un’aura di mistero con il suo passato etrusco che avvolge con un’energia magica. Se ti fermi un po’ qui non puoi non diventare subito parte della sua anima. Tra borghi arroccati, castelli, giardini rinascimentali, laghi vulcanici, case d’artista, c’è Vignanello: uno dei borghi più suggestivi e ricchi di storia della Tuscia. Una zona dell’Alto Lazio che se ieri aveva ammaliato Goethe, nel Grand Tour che intraprese nel 1786, oggi ha sedotto molti nomi noti che qui si sono trasferiti, o sono di casa e vi trovano ispirazione.

«È un territorio che ti entra dentro l’anima. Fatto di tufo, di calanchi, di una forte stratificazione di storia. Si svela poco per volta, come tutte le cose che hanno davvero valore». Così Paola Ruspoli, proprietaria con la sorella Giada del Castello di Vignanello, descrive la Tuscia, in una delle sue tante interviste rilasciate sui magazine più in voga. Anticamente popolata dagli Etruschi e oggi tra le destinazioni più autentiche, da visitare in ogni stagione dell’anno, Vignanello è la cornice suggestiva di una festa all’insegna dei sapori, delle tradizioni, della storia e della natura che la caratterizzano.

Molto antica la sua storia: sembrerebbe che i primi insediamenti risalgano alla Preistoria più precisamente nel Paleolitico Superiore e nel Mesolitico (90.000 – 30.000 anni fa). Il primo insediamento fu citato per la prima volta nel 604 d.C. “olivetum in feudo Julianelli”, in seguito alla donazione che Gregorio Magno fece alla Basilica Vaticana. Prima del 1081 – 1082 era già “castrum” quando passò ai benedettini.

La zona è stata abitata sin dalla preistoria, cosa testimoniata da alcuni ritrovamenti che risalgono a circa 90.000 anni fa ma la vera origine di Vignanello non è chiara. Una leggenda vuole che un gruppo di romani, in fuga dalla città a causa dell’invasione dei Visigoti (intornao all’anno 410) si rifugiarono in questa zona, ricca di foreste, selvaggina ed acqua, formando un assembramento di case (vicus). Tra gli abitanti, sembra che il maggiore esponente fosse tal Giuliano e che il primo nome del borgo fosse Giulianello nel 412 da Giulia, la figlia del re del Ponto. Nei secoli il nome è stato storpiato in Uignanello e successivamente in Vignanello, forse per la massiccia presenza in zona di vigneti.Come spesso accade, Vignanello nella sua lunga storia vide il passaggio di numerose dominazioni e governanti. Il borgo fu preso dai Longobardi, poi sconfitti, entrando nel Sacro Romano Impero. Poi fu la volta dello stato Pontificio ma Federico Barbarossa lo donò a Viterbo. In seguito il paese passò di mano agli Orsini, ai Prefetti Di Vico, a Beatrice Farnese, alla quale successe il genero Sforza Marescotti. Negli ultimi secoli Vignanello fu governato dai principi Ruspoli fino al 1816, poi passò nuovamente sotto lo Stato Pontificio e infine fu incluso nel Regno d’Italia nel 1870.Dal “segreto meglio custodito dell’Italia” per il Financial Times, al “secondo posto più intatto al mondo”, secondo la Lonely Planet Guide la Tuscia profuma di storia e andare per parchi e castelli è il primo passo per conoscerla. 

Partendo dal Castello Ruspoli, nel cuore del borgo di Vignanello, ex monastero benedettino su uno sperone tufaceo che domina Vignanello, nel XVI secolo trasformato nell’attuale dimora, aperta al pubblico da aprile a ottobre, descritto come uno dei più eleganti manieri della Tuscia viterbese, nell’Alto Lazio. Contornato da uno splendido giardino, il Castello Ruspoli fu eretto come rocca fortificata, venendo nel corso degli anni più volte rimaneggiato, finché non assunse il suo attuale aspetto. Qui, dove Haydn compose molte opere, si ammirano le sale affrescate del piano nobile e poi si accede ai giardini: perfetto esempio di stile rinascimentale, furono voluti da Ottavia Orsini, la figlia di Vicino Orsini, signore di Bomarzo dal 1542 al 1585. Esperti ed appassionati definiscono il giardino del Castello Ruspoli come il più bell’esempio rinascimentale di giardino all’italiana.

I giardini del Castello Ruspoli si dividono in quattro macro aree chiamati: Giardino di Verdura, Giardinetto Segreto, Barco e Barchetto, nel lato meridionale del maniero. La caratteristica più affascinante di questi giardini è la loro forma molto precisa, con tutti i componenti allineati tra loro, con un disegno geometrico pressoché perfetto. Nel cuore di questi giardini si erge maestosa la monumentale fontana circondata da quattro arcate di balaustre. Linee geometriche, parterre di bosso, fontane, statue in peperino, tipica pietra locale, e pannelli di rose.Terminata la visita presso i maestosi giardini non potete non perdervi tra le stanze del palazzo. Al pianterreno del Palazzo Ruspoli ha sede la suggestiva cappella di Santa Giacinta Marescotti, dove si trova il pozzo in cui avvenne il suo primo miracolo. Sempre al piano terra si trova la sala d’armi, una delle più importanti nel suo genere nel Lazio. Spostandosi al piano superiore, invece, si possono visitare i vari saloni, ricchi di opere d’arte, tra quadri, dipinti e affreschi. Meritano in particolare i dipinti dei più illustri componenti della famiglia Ruspoli. Molto elegante è anche l’arredamento, composto da numerosi mobili che rievocano il fascino e l’atmosfera del Rinascimento.

Vignanello, paesaggio suggestivo, si contraddistingue anche per accogliere la nuova stagione del vino e dell’olio. La Festa dell’olio e del vino è anche festa della cultura, che abbina ai prodotti della terra i percorsi dedicati agli antichi mestieri, alle rievocazioni storiche, alle tipiche, antiche “gare” di musici.

Caratteristico il centro storico di Vignanello, con il suo ramificarsi di viuzze aperte su scorci di straordinario impatto emotivo, capace di collegare egregiamente il passato con il presente fra cultura, enogastronomia e tipicità locali nel fitto calendario di spettacoli itineranti, giocolerie, cortei, visite guidate e degustazioni con percorsi del gusto del vino e dell’olio, in cui guide esperte accompagnano i visitatori alla scoperta del suggestivo mondo della produzione e trasformazione di uva ed olive. Insomma, dalle visite guidate al Castello Ruspoli, ai “Connutti” della Vignanello sotterranea, alla preziosa architettura della Collegiata e ad altri luoghi più significativi del paese, suggestive atmosfere storiche uniche e caratteristiche, puoi vivere in questo borgo momenti indimenticabili, magari durante le cene presso i locali un tempo adibiti a segrete del Castello Ruspoli, con gusti e sapori medievali, creando un tuffo nella storia proprio durante la Festa dell’olio e del vino.

Possiamo dire, quindi, che Vignanello sia in assoluto uno dei più emblematici e affascinanti borghi a dir poco imperdibile. 

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