Arriva a stretto giro di posta la risposta del Pd Gubbio, all’indomani del commissariamento annunciato da Tommaso Bori con una lettera ai vertici del partito.
I 5 reggenti attuali – Giovanni Manca, Giovanna Uccellani, Ubaldo Casoli, Nicola Maria Aloia e Gianni Fabretti – contestano la decisione del segretario umbro che – riferiscono – “ha spedito una mail contenente una lettera non datata, non firmata e senza alcun tipo e forma di contraddittorio, per annunciare il commissariamento del circolo del PD di Gubbio, in spregio a qualsiasi regola che disciplina e regola la vita del nostro partito e alla legittima volontà degli iscritti degli organismi elettivi del congresso e degli elettori”.
“Questi toni e questi metodi, privi di elementi fattuali e di diritto, vanno respinti integralmente come arbitrari, discrezionali e ‘bulgari’ – hanno aggiunto dalla segreteria eugubina – Il PD di Gubbio è correttamente governato da una reggenza legittimamente eletta dall’Unione Comunale che, come da statuto, è sovrana. La lettera che, a dire di Bori, è scritta a norma statutaria e che si appella a termini altisonanti come Condivisione e Collegialità nella fattiva collaborazione di tutti per affrontare al
meglio le elezioni regionali, rimane priva di elementi formali e sostanziali che la rendono ricevibile e accettabile”.
Resta dunque altissima la tensione all’interno del partito a livello locale e regionale. Ricordiamo che la scelta di Bori, che ha scelto come commissario Massimiliano Presciutti, è derivata dal risultato non soddisfacente raggiunto dal Pd nelle scorse elezioni amministrative e – come evidenziato da lui stesso – “dal costante clima conflittuale nel corso degli anni all’interno del Partito tra iscritti e simpatizzanti“. La crepa all’interno del partito, già aperta dalle dimissioni del segretario Grilli, ora è stata ulteriormente “allargata” da questo contestatissimo commissariamento.