Al momento di entrare nel vivo del consiglio comunale e dopo aver "boicottato" la mozione sul portavoce, salta il numero legale in aula
Dopo oltre un’ora di comunicazioni, alcune assenze nella maggioranza hanno fatto saltare il consiglio comunale proprio mentre si entrava nel vivo degli atti.
Una situazione su cui intervengono i 9 consiglieri di minoranza con una nota: Maria Elena Bececco, Diego Catanossi, Giancarlo Cintioli, Alessandro Cretoni, Alessandra Dottarelli, Sergio Grifoni, Paolo Imbriani, Paolo Piccioni e Gianmarco Profili.
“L’ultimo Consiglio Comunale, convocato per la discussione di argomenti importanti ed urgenti, – ricordano gli esponenti delle opposizioni – si è concluso con un nulla di fatto, per mancanza del numero legale.
Eppure eravamo chiamati a discutere di:
- l’approvazione del nuovo schema di convenzione per la centrale di committenza, nonché quello tra Comune e Archidiocesi di Spoleto-Norcia;
- la richiesta per la sdemanializzazione e l’acquisizione di una piccola ansa interna all’abitato di Azzano;
- numerose mozioni ed interrogazioni che attendono di essere adeguatamente trattate.
I Consiglieri di maggioranza, infatti, non sono stati in grado di garantire il numero legale in aula, visto che, dopo un fuggi, fuggi, sono rimasti solo in 11. E non potevano certo pretendere che fossero state le forze di opposizione ad assicurarlo, dal momento che, con l’arroganza dei numeri, qualche minuto prima, ci hanno negato di poter discutere subito la scottante mozione riguardante il portavoce.
Non ci rimane quindi che stigmatizzare ancora una volta l’inadeguatezza assoluta di questa Amministrazione che, dapprima si fa forte con la logica dei numeri, per poi farli mancare quando servono. È un comportamento carico di infantilismo, improvvisazione e deleterio dilettantismo politico che, calati nella gestione del Consiglio Comunale, significa calpestare la dignità delle Istituzioni a danno della città. Dopo oltre sei mesi dalle elezioni, dopo inutili passerelle e fumosi propositi, ci aspettiamo qualcosa di concreto e di effettivo. Spoleto non può più attendere”.
(foto di repertorio)