Grazie all'intervento del Governo l'aumento delle bollette di luce e gas sarà contenuto, la VUS COM fa il punto della situazione
Dal 1° ottobre 2021 le bollette di luce e gas avrebbero dovuto avere un aumento di oltre 45% per quanto riguarda la bolletta dell’energia elettrica e più del 30% per la bolletta del gas. Grazie all’intervento del Governo e i fondi allocati per aiutare le famiglie e microimprese, gli oneri generali di sistema per il periodo ottobre-dicembre saranno ridotti e l’IVA sarà abbassata al 5% per le bollette gas, diminuendo così l’aumento delle utenze a +29,8% circa per la luce e +14.4% per il gas naturale. A incidere sui rincari sono diverse cause.
Tra queste rientrano:
- Un notevole aumento di domanda per le materie prime nella ripresa del post pandemia.
- La primavera particolarmente fredda ha fatto aumentare la richiesta del gas metano per riscaldamento.
- Minor esportazione di gas metano dalla Russia verso l’Unione europea.
- Crescita dei prezzi per i permessi di emissione di CO₂.
- Crescita elevata della domanda di metano.
- Forte aumento dell’utilizzo di gas metano per la produzione di energia elettrica
- Aumento delle quotazioni delle materie prime energetiche (gas naturale su tutti).
- La crescita dei prezzi è un fenomeno che investe tutto il continente europeo dove i prezzi sono infatti lievitati secondo quando riportato nella tabella sotto esposta
Le quotazioni del mercato spot di questi giorni di ottobre sono prossime al valore di 1,00 €uro/Smc. Secondo la normativa ARERA attualmente vigente, se le quotazioni che si registreranno nel mese di novembre continueranno ad essere allineate ai valori attuali sarà molto probabile che al 1 gennaio 2022, senza ulteriori intervento governativi, il prezzo della materia prima gas naturale sia appunto intorno a 1,00 €/Smc (riga di colore rosso – Fonte Powenext).
Cosa succederà a gennaio
Dall’andamento del mercato dell’energia e delle materie prime, tutto fa pensare che il governo potrebbe essere costretto a intervenire con un altro stanziamento straordinario anche sotto Natale. Lo fa capire senza tanti giri di parole la stessa Authority nel suo comunicato.
“La rilevanza e straordinarietà degli interventi decisi dal governo per far fronte ad una situazione di prezzi senza precedenti – scrivono i tecnici dell’Arera – impongono comunque l’individuazione di interventi strutturali, già allo studio e a cui l’Autorità è pronta a dare il proprio contributo tecnico, capaci di fornire strumenti idonei a fronteggiare i cambiamenti in corso nei mercati dell’energia che, almeno in parte, potrebbero essere non transitori”.
A gennaio l’Autorità, ‘in assenza di ulteriori interventi straordinari, dovrà avviare un percorso di riallineamento del gettito degli oneri straordinari e degli oneri gas, nell’ambito della flessibilità consentita dalla prudenza di gestione dei contì”. In altre parole, l’andamento dei mercati dell’energia è previsto al rialzo fino al primo trimestre del 2022 compreso e senza un provvedimento strutturale – come lo spostamento degli oneri nella fiscalità generale – quanto è stato tagliato in questo trimestre, dovrà essere recuperato nel prossimo.
Ricordiamo che gli aumenti riguardano le famiglie e le piccole imprese e partite Iva che non hanno mai cambiato fornitore e sono rimasti nel mercato di “maggior tutela”. Ma le indicazioni dei prezzi da parte dell’Arera sono comunque un punto di riferimento del mercato e sono una fotografia di quello che accade nel mercato libero.