“Professione mamma 6.0” diventa un caso politico. Con lo scontro, come spesso avviene nel Romizi, che ruota intorno alla donna. Così è stato per la pillola abortiva, per la legge nazionale proposta dal senatore Pillon, su varie iniziative e manifestazioni su educazione, scuola e diritti civili,sul modello di famiglia.
Le critiche del Pd e sui social
Per l’opposizione di centrosinistra, la Giunta a trazione leghista vuole riportare la donna “al medioevo”. E ora “agli anni ’50”, con il modello della donna-mamma che, secondo gli oppositori, si vuole proporre con la manifestazione in programma domani (sabato, dalle 15 alle 19) nel chiostro dell’Abbazia di San Pietro.
La Lega: l’evento non mortifica la donna
“L’evento non mortifica la figura ed il ruolo femminile”, replica il gruppo consiliare Lega Perugia, dopo i commenti, tra proteste e ironie, pubblicati sulla pagina ufficiale Facebook del Comune di Perugia, che ha promosso la manifestazione. Che prevede incontri e laboratori interattivi in cui le donne si potranno scambiare informazioni e idee sulle pratiche “in cucina, nell’ordine della casa, nella forma fisica e bellezza, nell’istruzione dei figli, nella salute di tutta la Famiglia“, come spiega il Comune nell’invito.
“La donna non è solo mamma e non è una casalinga” aveva attaccato il gruppo consiliare del Pd. A cui ora replica quello della Lega: “Ci domandiamo – spiega il Gruppo Lega – se questa sia normale e corretta dialettica, su temi comuni, se si ritiene opportuno difendere i diversi valori, tutti rispettabili, denigrando quelli degli altri. Le posizioni del nostro partito e del nostro commissario comunale (il senatore Pillon, ndr) sul tema sono chiare e conosciute, rispettiamo il diritto di espressione altrui e mai, dal canto nostro, ci siamo permessi di attaccare ed offendere chi la pensa diversamente da noi”.
Per la Lega “l’evento non mortifica la figura ed il ruolo femminile nella società di oggi, né intende esaltare una donna e mamma antitetica alla donna lavoratrice o impegnata a qualunque titolo in una propria realizzazione sociale. Noi, pensiamo che si possa essere Donna (con la D maiuscola), madre e lavoratrice, pensiamo che la modernità sia in questa commistione. Le donne del nostro tempo, ce lo insegnano, esse sono le colonne della famiglia, nucleo fondante ed essenziale del diritto. La donna, quella vera, è fiera del suo ruolo cardine nella società di oggi. Lo sono state
le madri di molti di noi”.
Le donne della Lega
E la Lega ad esempio le donne che militano nel partito, che “sono lavoratrici e spesso madri, siamo colleghi e le conosciamo. Ne sono la prova quelle del nostro Gruppo consiliare in Comune. Dove sia l’antitesi tra la libertà di emancipazione della donna e l’importanza e bellezza del ruolo naturale di madre, vero scopo dell’iniziativa, facciamo grande fatica a comprenderlo”.
La famiglia tradizionale
I nodi della disputa politica restano la donna e la famiglia tradizionale: “Crediamo – conclude infatti il Gruppo consiliare Lega di Perugia – che la grande polemica sollevata sul tema sia il frutto del clima ostile alle relazioni uomo e donna naturali, creatosi per effetto di campagne promosse con l’obiettivo di distruggere il ruolo della famiglia naturale, di cui il Ddl Zan, Scalfarotto-Boldrini è la punta dell’Iceberg”.
Popolo della famiglia e Omphalos
E se dentro Palazzo dei Priori lo scontro è tra Lega e Pd, fuori, nella mischia, si gettano anche Omphalos e Popolo della famiglia. Con Bucaioni che ha fortemente criticato l’immagine della donna e della famiglia che si vuole dare attraverso questa manifestazione.
E Laura Rubini, del Popolo della Famiglia, che parla di attacco scommposto e insensato per una manifestazione che è alla sua sesta edizione: “Una manifestazione – scrive – che non toglie niente alle donne che non sono madri o alle madri lavoratrici, che non merita attacchi tendenziosi e veicolati”.