Serve il ripristino immediato della funzionalità degli Uffici postali del territorio, andando così a ridurre i disagi per gli anziani, che spesso si trovano costretti in fila per ore, sotto il sole. Il sindaco Bernardino Sperandio tuona e va all’attacco di Poste Italiane che, dopo aver chiuso e poi ridotto gli orari di apertura dello sportello di Trevi centro storico, ora ha chiuso anche l’unica buca delle lettere nel centro storico e la seconda del territorio comunale. Situazione di disagi e chiusure che si è verificata non solo a Trevi.
La lettera del sindaco
Il primo cittadino Bernardino Sperandio, si fa portavoce del forte malumore che alberga nella comunità trevana, denunciando con una missiva ai vertici di Poste Italiane, il grave disservizio perpetrato a danno di una città di oltre 8000 abitanti con un flusso turistico in costante espansione. “Non è ammissibile – scrive il sindaco – che ad un cittadino di Trevi, magari anziano e che non sa armeggiare con la posta elettronica, gli sia impedito di spedire una lettera, oppure ad un turista di spedire una cartolina. La politica di Poste italiane così rivolta esclusivamente al profitto ignora le esigenze della fasce più deboli della popolazione, lasciando gruppi di anziani fuori ad attendere il loro turno in piedi per ore dal momento che la riduzione dei giorni di apertura provoca inevitabilmente lunghe file( oggi sotto il sole, in inverno al freddo?) per accedere ai servizi nelle poche occasioni in cui vengono erogati“.
“Un atto di inciviltà”
Il sindaco parla di “atto di inciviltà, di fronte al quale non si può tacere, perché a pagarne le conseguenze sono soprattutto i più fragili. Il mio appello spero non cada inascoltato e invito Poste italiane a ripristinare al più presto un normale regime di servizi postali a Trevi.”