Tante le voci, più o meno note, che si avventurano nella definizione di questa 52°edizione Festival dei Due Mondi. Tra chi l'ha definita 'sulla buona strada', chi la elogia come un serio tentativo di rilancio della storica manifestazione spoletina e chi invece, come sempre accade, si limita alla critica fine a se stessa. Al di là della diversità delle opinioni che da sempre caratterizzano il Festival, come altre kermesse, ci sono dei dati e delle certezze relative a questa edizione da cui, qualsivoglia genere di valutazione, non può prescindere.
Una certezza, quest'anno, è sicuramente il programma ricco e prestigioso caratterizzato dalla presenza di grandi artisti capaci di dare risonanza all'evento spoletino. Strettamente connessa alla programmazione 2009 è la vendita dei biglietti, che già nelle settimane precedenti al taglio del nastro aveva fatto registrare una buona risposta di pubblico. Molti gli spettacoli che vantano il tutto esaurito, dai balletti al teatro di Wilson e Ronconi. Altra novità è il rinato interesse dei media nazionali ed esteri, non più restii a dedicare il “paginone della cultura” alla manifestazione spoletina. Di ieri una pagina web del Corriere.it interamente dedicata al Festival. Proprio in questo senso, sta giocando un ruolo di grande connettività il Meeting Point di via Giustolo, una sorta di 'club house' per i vari media presenti in città. Duecento i giornalisti accreditati per la carta stampata e on line, una ventina le Tv.
To® ha voluto raccogliere l'opinione degli operatori che più di tutti sono in prima linea in questo periodo, ovvero i ristoratori e gli albergatori. Se questi ultimi vantano il tutto esaurito nei fine settimana, i ristoratori e i bar si dicono comunque soddisfatti.
Antonella Bay dell'Hotel Aurora spiega che “l'affluenza di turisti si concentra nel venerdì, sabato e domenica, mentre dal lunedì al giovedì non si va molto meglio della media stagionale. Certo per il prossimo week-end siamo già al completo da qualche giorno e se avessi avuto 200 camere probabilmente le avrei vendute tutte, ma – continua la Bay – non c'è ancora un giro affermato di turisti e rimangono lontani gli anni in cui a dicembre eravamo già al completo”.
Più ottimista, invece, Tullia Tulli, titolare dell'albergo dei Duchi che si dice “abbastanza soddisfatta per il gran completo dei week end. Se l'infrasettimanale soffre di più, probabilmente è perché in quei giorni il programma è carente e non offre grandi spettacoli”. Però, continua Tulli “stiamo riscontrando un notevole interesse di pubblico, vecchi clienti che mancavano da anni sono tornati per questa edizione, segno che l'opera di rilancio muove nella giusta direzione richiamando sia il pubblico affezionato, sia nuovi ammiratori”. In conclusione la Tulli parla “di un sensibile miglioramento”.
Una critica analitica la muove invece Roberto Diotallevi di Palazzo Dragoni che, seppur soddisfatto per le richieste avute, ammette che “il programma non è l'unico aspetto rilevante di questa manifestazione, manca l'atmosfera del Festival e la responsabilità è anche degli spoletini che si fermano in quello che Diotallevi definisce il 'muro di Piazza Garibaldi', invece di vivere ed essere i primi a partecipare in massa al rilancio della manifestazione”. In effetti è probabilmente questa la sfida più grande che la Fondazione dovrà affrontare perché come dice Diotallevi “la gente va dove c'è gente”.
Anche Filippo Tomassoni è dello stesso parere “il Festival – spiega – è un evento complesso e il programma seppur importante è solo un aspetto; manca ancora l'accoglienza e una serie di eventi collaterali di una certa importanza”. Comunque “sia la presenza dei media sia la qualità degli spettacoli, sono un buon mix per rilanciare la manifestazione. Tutti i cittadini però – conclude Tomassoni – devono fare un piccolo passo nei confronti della manifestazione, anche salire in centro storico per un gelato è un gesto importante in questo momento”.
I ristoratori, invece, hanno pagato di più il maltempo che ha colpito questo inizio Festival. “Il tempo ha inciso non poco anche se ad una prima occhiata sembra esserci una maggiore affluenza rispetto allo scorso anno” commenta Bernardetta Tafuro, titolare del Ristorante della Signoria, che ammette però “è un pochino prematuro parlare di presenze”. In piazza del Mercato invece i titolari del Ristorante del Mercato e dell'Antico Caffè non sono affatto soddisfatti non avendo registrato alcun incremento di presenze rispetto ai tradizionali fine settimana. Adelmo Santini del Canasta conferma la tesi del maltempo che “ha influito per il 90%, tanto che sabato sera non è andata affatto bene, ma oggi che il tempo è un pochino migliorato noto una maggiore presenza di turisti, anche se temo che tutto si concentrerà nei soli fine settimana”.
In conclusione è piacevole riportare le parole di Alberto Massarini de Il Pentagramma, vuoi perché lo storico ristorante spoletino è da sempre la culla degli artisti e dalla dolce vita festivaliera, vuoi perché è decisamente il commento più incoraggiante ed ottimistico su questa 52° edizione. “Sinceramente sono tornato indietro di 10 anni, ed è una grande emozione e soddisfazione. La sera ho a cena gente di Milano, Firenze e Venezia venuta appositamente per assistere agli spettacoli, nonché giornalisti del Corsera de Il Tempo, insomma di quotidiani di livello. L'affluenza è molta ma la cosa più importante è che in città c'è gente… la 'bella gente'. E poi – conclude Massarini – voglio sottolineare un aspetto che non so se è relativo ad una scelta mirata o meno: gli spettacoli sono tutti alle 17, alle 18 o alle 22 e questo è un grande vantaggio per il nostro settore, perché permette alla gente di sedersi comodamente a tavola e godersi il pre o il post spettacolo”.
(Chiara Fabrizi)