Sei assoluzioni ed una condanna confermata per ricettazione, anche se la pena è stata lievemente ridotta. E’ la sentenza emessa martedì dalla Corte di appello di Perugia per alcuni nursini ed un assicuratore di Spoleto accusati di ricettazione nell’ambito della vicenda legata all’ex broker di Norcia Adriano Di Stefano.
In 8 erano stati condannati dal tribunale di Spoleto in primo grado, nel luglio 2016, aver cambiato o incassato assegni di terzi forniti loro dall’ex promotore finanziario Di Stefano. Si trattava di loro clienti o collaboratori, ma anche del titolare di un’agenzia di assicurazioni di Spoleto con il quale il nursino collaborava.
A processo per ricettazione per gli assegni riscossi o cambiati
La vicenda relativa ad Adriano Di Stefano, esplosa quando lui era anche vicesindaco di Norcia, aveva visto alcuni processi satellite. Oltre al procedimento principale, con l’ex broker che era stato condannato per truffa due anni fa per truffa a 6 anni (il processo di appello sarebbe ancora in corso e sulla vicenda incombe la prescrizione), ce ne erano stati altri tre per ricettazione.
Tutti appunto a carico di chi aveva ricevuto da Di Stefano degli assegni e glieli aveva cambiati oppure li aveva riscossi. Posizioni che davanti alla Corte d’appello sono state tutte ribaltate, con varie assoluzioni (sia nel merito che per prescrizione), tranne in un caso.
In appello sentenze ribaltate
L’ultimo processo di secondo grado, in ordine di tempo, è quello che si è celebrato ieri a Perugia. Degli 8 condannati a Spoleto, in 7 hanno fatto ricorso (unico a non farlo il fratello dell’ex broker).
I giudici Battistacci, Falfari e Fornaci hanno quindi assolto Giovanna Leoncilli, Nazareno Leoncilli, Maria Luisa Salvatori, Benedetto Di Giovambattista, Andrea Coccia ed Ernesto Tiberi, quest’ultimo difeso dall’avvocato Andrea Andreini.
Confermata, invece, la condanna per l’assicuratore spoletino Luigi Contenti (difeso dall’avvocato David Brunelli). Che all’epoca era titolare dell’agenzia Allianz con la quale collaborava da esterno Adriano Di Stefano. Per lui, comunque, la pena (sospesa) è stata ridotta a 1 anno e 5 mesi, con alcuni capi di imputazione che sono stati dichiarati prescritti.