Otto condanne per ricettazione ed un’assoluzione: è la sentenza emessa oggi dal giudice Francesco Salerno in merito al processo nell’ambito della vicenda legata a doppio filo a quella dell’ex promotore finanziario nursino Adriano Di Stefano.
Le accuse – Sul banco degli imputati sedevano in 9, tutti accusati di aver cambiato o incassato assegni di terzi forniti loro dall’ex promotore finanziario Di Stefano. Tra questi l’assicuratore spoletino Luigi Contenti, per il quale l’ex broker per un lungo periodo era stato subagente assicurativo, ma anche il fratello dello stesso Di Stefano, la sua ex segretaria ed altri nursini che gli avevano affidato i loro risparmi. Tutti vantavano dei crediti verso Adriano Di Stefano (salvo il fratello e la segretaria che gli avrebbero cambiato degli assegni) ed avrebbero quindi accettato da lui degli assegni di terzi forniti per tacitare le proprie legittime pretese. Nonostante gli avvocati delle difese abbiano cercato di dimostrare la buona fede degli imputati e la loro estraneità alle contestazioni, il giudice ha invece accolto le richieste della pubblica accusa, rappresentata in aula dal pm Fernanda Cherubini.
Le sentenze – In particolare Luigi Contenti è stato condannato a 1 anno, 10 mesi e 20 giorni di reclusione oltre a 580 euro di multa. Il giudice lo ha comunque assolto relativamente ad alcuni degli episodi di ricettazione che gli venivano contestati. L’ex segretaria del broker, Giovanna Leoncilli, è stata condannata a 1 anno, 4 mesi e 15 giorni, oltre a 380 euro di multa, così come suo padre Nazareno, per il quale la multa comminata è però di 410 euro. Per Maria Luisa Salvatori la pena è di 1 anno, 4 mesi e 5 giorni e 370 euro di multa. Un anno, 4 mesi e 10 giorni, con 370 euro di multa, è invece la condanna per Ernesto Tiberi. Benedetto Di Giovambattista, Francesco Di Stefano ed Andrea Coccia sono stati invece condannati a 1 anno e 4 mesi e 350 euro di multa. Coccia è stato tuttavia assolto da alcuni episodi che gli venivano contestati. Per tutti la pena è stata sospesa. Dovranno però pagare anche le spese processuali. Assolta invece da ogni accusa Miranda Coccia.
I risarcimenti – Alcuni degli imputati sono stati condannati anche al risarcimento delle parti civili costituite, vale a dire la Allianz spa, Arcangelo Moretti e Luciano Passeri (rappresentato dall’avvocato Roberto Mastalia). Ha invece rinunciato alla sua costituzione di parte civile la Unicredit, che ha fatto parte del processo penale fino alla chiusura dell’istruttoria dibattimentale. Luigi Contenti, quindi, dovrà pagare una provvisionale di 20mila euro alla Allianz, oltre alle spese di costituzione in giudizio per oltre 6.000 euro; dovrà pagare anche 23.083 euro in favore di Luciano Passeri come risarcimento dei danni. Nazareno Leoncilli dovrà pagare un risarcimento danni di 10mila euro ad Arcangelo Moretti, oltre a 2.500 euro di spese di costituzione in giudizio. Giovanna Leoncilli dovrà pagare 17.475 euro in favore di Luciano Passeri. Quest’ultimo si vedrà risarcire anche 2.000 euro da Andrea Coccia e 900 euro da Francesco Di Stefano. Tutti e quattro questi imputati, inoltre, dovranno pagare le spese di costituzione in giudizio a Passeri per oltre 6.000 euro.
Subito ricorso – Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni. Dopo di che tutti gli imputati hanno già annunciato che presenteranno ricorso in appello. Così come ha presentato ricorso davanti alla Corte d’appello di Perugia un altro dei nursini finiti al centro della stessa vicenda e di un processo parallelo, Moreno Filippi, anche lui condannato in primo grado per ricettazione ma con una pena più pesante.
(modificato alle 00.33 del 6 luglio)