Dopo un giorno e mezzo di votazioni in fabbrica, è arrivato il verdetto da parte dei lavoratori della Colussi di Petrignano di Assisi, chiamati a decidere, a scrutinio segreto, sul destino di 125 di loro per i quali lo scorso 10 ottobre era arrivata la lettera di preavviso di licenziamento. E’ scongiurato dunque, almeno per circa la metà dei lavoratori di una delle fabbriche di biscotti e fette biscottate più famose dell’indotto, di arrivare alla procedura amministrativa del 25 novembre o, peggio, alla liquidazione prevista per la vigilia di Natale prossima.
Il piano
Le assemblee, riunitesi a più scaglioni seguendo i turni di lavoro, hanno deciso quindi di accettare quanto la proprietà dell’azienda ha deciso e presentato nella notte tra mercoledì e giovedì dopo il vertice serrato in Confindustria. Dei 125 operai da licenziare, si passa quindi, per quanto riguarda la produzione, da 115 a 59 licenziamenti, mentre per gli altri 10 amministrativi e del reparto commerciale della Sogesti la situazione resta invariata. Per alcuni di loro però si parla di prepensionamento (nonostante i primi ad usufruire di questa strategia si pensioneranno tra due anni) con il Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) e di uscite volontarie. Per altri ancora di riduzione dell’orario di lavoro, con il cambio turno per come era stato presentato già nelle scorse settimane (da 3 a 5 notti ed esteso fino al sabato).
Colussi, si tratta sui numeri | Operai in assemblea decidono sul futuro
La scelta
La decisione, che già ieri sembrava conciliare le varie anime in fabbrica, è arrivata con 292 sì, 96 no, 3 schede nulle e 6 bianche, con voto certificato. Passa quindi l’Accordo e il Piano Sociale sottoscritto in Confindustria Umbria il 16 novembre 2017 con la Colussi Spa. Una scelta che ha comunque comportato una presa di posizione difficile, a fronte di un numero di licenziamenti importanti, non accettando i quali, fanno sapere dai sindacati, “si sarebbe raggiunta una china dalla quale probabilmente si sarebbe usciti con difficoltà“.
Al termine della votazione, i sindacati di categoria Fai, Flai, Uila, con una loro nota, hanno così commentato: “ringraziamo tutti i lavoratori della Colussi per la scelta responsabile che hanno fatto, e che insieme alle Organizzazioni Sindacali, obbliga l’azienda ad un rigoroso rispetto di quanto è stato sottoscritto. Investimenti, Formazione e una organizzazione del lavoro che riconosca il ruolo del lavoratore e il suo lavoro, sono lo spirito che ha guidato la trattativa”.
Fai, Flai e Uila hanno infine dichiarato che “il futuro della Colussi Spa di Petrignano non può che iniziare da qui con un riconoscimento reciproco e ascoltando più di ieri le voci dei lavoratori”.
Dal mondo della politica
E’ intervenuto invece il consigliere regionale Giacomo Leonelli (PD) che aveva più volte portato all’attenzione dell’aula di Palazzo Cesaroni la questione della vertenza della Colussi Gruop di Petrignano, presentando due interrogazioni di cui una discussa martedì scorso alla presenza delle Rsu, a margine della quale era stato promosso un incontro con il vicepresidente Paparelli, interviene sull’approvazione da parte dei lavoratori dell’accordo sottoscritto da azienda e sindacati.
“I lavoratori – dichiara Giacomo Leonelli – hanno scelto legittimamente, probabilmente ancora una volta anteponendo gli interessi di squadra ai propri interessi individuali. Per la comunità regionale questa vicenda, che riguarda un marchio storico dell’Umbria, si archivia comunque con un prezzo oneroso ma che nelle ultime settimane, prima della mobilitazione di lavoratori, sindacati e istituzioni locali, aveva raggiunto numeri dalle proporzioni insopportabili e irricevibili. Resta sullo sfondo il grande tema politico di come un marchio locale importante come quello Colussi abbia evidentemente ritenuto non troppo strategico il legame con il proprio territorio tanto da dover aprire una ferita comunque significativa nel tessuto regionale”.
La nota dell’azienda
“Il voto favorevole registrato nelle Assemblea dei dipendenti dello stabilimento di Petrignano rende definitivo l’accordo siglato tra il Gruppo Colussi e le Organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL unitamente alla locale RSU”. Così una nota dell’azienda dopo l’esito del voto sull’ipotesi di accordo.
“La firma è arrivata dopo un confronto svolto in tempi molto serrati, grazie all’approccio costruttivo e responsabile messo in campo dalle diverse parti coinvolte, con il coinvolgimento effettivo di tutti gli attori, per garantire regole comuni e maggiore equità per i lavoratori. Con l’accordo raggiunto si apre di fatto una nuova fase nelle relazioni sindacali e si rende concretamente realizzabile un rilancio dello stabilimento umbro.
L’accordo, che ha permesso di limitare molto le uscite, fa seguito alla ribadita disponibilità del Gruppo Colussi di procedere con il piano industriale che prevede oltre 15 milioni di euro di investimenti sul solo sito produttivo e oltre 80 milioni complessivi nel triennio 2017-2019. Nel dettaglio si è basato su:
- l’adozione di un nuovo modello organizzativo che prevede – tra le altre cose- un maggior ricorso al part time – laddove le esigenze produttive lo rendessero necessario
- l’avvio di un programma di formazione e/o riqualificazione professionale straordinario – della durata di un quadriennio – finalizzato a soddisfare i fabbisogni formativi individuali alla luce delle nuove esigenze tecniche, produttive ed organizzative. La formazione coinvolgerà tutto il personale di stabilimento, ivi compresa la struttura intermedia e di staff, con un focus particolare in materia di qualità ed igiene della produzione, della salute e sicurezza dei lavoratori ma anche per lo sviluppo delle competenze per una maggiore polivalenza e polifunzionalità dei lavoratori
- uscite con priorità su base volontaria e per quanti matureranno i requisiti pensionistici, con un trattamento economico incentivante e la disponibilità del Gruppo Colussi ad attivare un contratto con una società specializzata nel settore dell’outplacement per favorire il reimpiego.
Il Gruppo Colussi ha inoltre ribadito la propria volontà di proseguire gli interventi utili a radicare e compenetrare sempre più la propria presenza sul territorio umbro come dimostrano i progetti di filiera che hanno già permesso di superare i 1.000 ettari coltivati a grano in Umbria impiegati nella produzione del Gruppo”.
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